Il neonazismo in Germania sta agitando il governo di Berlino che, nonostante gli sforzi, non riesce a combattere fino in fondo quella che al momento appare come una piaga sociale. A farne le spese è il capo degli 007 tedeschi Christof Gram, rimosso dal proprio incarico dalla ministra della Difesa Annegret Kramp-Karrenbauer.
L’esponente dell’esecutivo tedesco non ha mancato di riconoscere l’impegno profuso dall’intelligence dichiarando, però, la necessità di una svolta “che deve essere visibile anche in termini di persone”.
Un’elevata preoccupazione che a luglio aveva portato al parziale scioglimento delle forze speciale Ksk. Allora la stessa Kramp-Karrenbauer aveva sottolineato:
“Si è permesso a una cultura di estremismo di diffondersi dietro un muro di segretezza”.
Nel corso degli ultimi anni, numerosi esponenti delle Ksk erano stati travolti dalle polemiche per le loro simpatie naziste. Ma non solo, perché alcuni vertici si erano spinti oltre, facendo sparire chili di esplosivo e 48 mila proiettili dalla caserma.
Un episodio molto grave, che aveva fatto nascere il sospetto di una qualche responsabilità dell’intelligence tedesca, che ora è chiamata ha un robusto cambio di rotta.
Nel corso del 2020, la Germania ha provato a sconfiggere il neonazismo, mettendo fuori legge due movimenti che si richiamavano al Terzo Reich.
In gennaio, il governo aveva messo fuorilegge Combat 18, definito dal ministro dell’interno, Horst Seehofer, un gruppo “contrario all’ordine costituzionale”; mentre in giugno stessa sorte era toccata al Nordadler.
Nella battaglia tedesca contro il neonazismo,però, c’è stato un episodio controverso rivelato dallo Spiegel. Secondo il prestigioso giornale tedesco, infatti, nel corso del blitz contro l’estremismo di destra delle forze dell’ordine, svoltosi in diverse località, sparì una scatola con numerose prove, di cui gli agenti antisommossa si accorsero solo dopo esser tornati in caserma.
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