Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris promuove ancora il Bds. E questa volta lo fa in una maniera sottile, nascondendolo dietro una formula artificiosa come il titolo del convegno ospitato dalla sala del Consiglio Comunale del capoluogo campano: “A Napoli il Mondo: recepire il diritto internazionale umanitario nella quotidiana pratica amministrativa”.
Convegno in cui si è stilata una lista nera di aziende e imprese “colpevoli” di avere rapporti o relazioni lavorative con Israele. Un tentativo di impegnare il Consiglio Comunale di Napoli in una campagna contro lo Stato ebraico e in favore del movimento Boicottaggio-Disinvestimenti-Sanzioni contro Israele.
Luigi De Magistris è tutt’altro che nuovo a iniziative del genere. Dall’appoggio alla Freedom Flottilla, alla proposta della cittadinanza onoraria di Napoli al terrorista palestinese Bilal Kayed e a quella concessa ad Abu Mazen, leader dell’Autorità nazionale palestinese, che da anni ha allungato arbitrariamente il suo mandato senza elezioni e che quando parla al mondo si rivolge in inglese con parole miti verso il governo di Gerusalemme e quando si rivolge alla sua gente in arabo, riversa tutto il suo odio nei confronti Israele. Due facce della stessa medaglia. Quella del dialogo e quella del terrorismo.
Flavia Lepre ha spiegato che l’obiettivo del convegno è quella di ottenere il recepimento del diritto internazionale umanitario nella pratica amministrativa. Bene. Ma chi è Flavia Lepre?
È un membro del Comitato BDS Campania, che nel comunicato stampa del 16 marzo 2017 è stato definito: “Boicottaggio, Disinvestimenti e Sanzioni contro Israele per libertà, uguaglianza e diritto al ritorno del popolo palestinese” .
Bene. Ritorno dove?
Perché se per ritorno si intende nella Terra d’Israele, che prima del 1948 era chiamata Palestina, c’è un errore storico. Nel dizionario francese Larousse fra gli Anni 20 e 30 del 1900 la bandiera della Palestina era composta da un Maghen David (stella di David) oro su fondo per metà bianco e metà azzurro, gli stessi colori e lo stesso simbolo che verranno scelti per la bandiera futuro Stato d’Israele.
Delle due l’una: errore storico o antisemitismo?