Un centinaio di persone si sono riunite domenica davanti al Museo Ebraico di Bruxelles per commemorare le quattro vittime dell’attentato di un anno fa in cui un uomo armato aprì il fuoco sui visitatori uccidendo una coppia israeliana, una donna francese e l’addetto alla sicurezza del Museo. La commemorazione è stata organizzata dal Comitato per Coordinazione delle Organizzazioni Ebraiche del Belgio e vi hanno partecipato numerose importanti personalità fra cui il Primo Ministro belga Charles Michel che ha dichiarato:
“Sfortunatamente l’Europa è entrata in una nuova era in cui il radicalismo e il terrorismo minacciano la sicurezza dei cittadini. Eliminare il rischio attentati è impossibile e ne siamo consapevoli ma è possibile aumentare la sicurezza ed è ciò che stiamo facendo.”
Era presente anche il sindaco della città Yvan Mayeur che ha denunciato l’insufficienza delle attuali misure anti-terrorismo:
“Temo che i mezzi siano ancora insufficienti, soprattutto rispetto a tutti quei giovani affascinati dal radicalismo islamico. Dobbiamo spiegare loro che non c’è nessun futuro nell’andare a combattere in Siria o nel portare quella guerra qui. Tutto ciò non ha senso.”
Il sindaco Mayeur ha anche rinnovato la sua condanna all’antisemitismo sottolineando che “Bruxelles è una città per gli ebrei e lo sarà sempre. Gli ebrei europei avranno sempre il loro posto qui.”
La cerimonia è stata semplice e silenziosa, le persone si sono limitate a depositare fiori e accendere candele in memoria delle vittime. Presenti anche alcuni cartelli polemici contro l’autore della strage Mehdi Nemmouche, un ex combattente dei ribelli siriani arrestato a Luglio a Marsiglia in Francia ed estradato in Belgio dove sta ora scontando la sua pena in carcere.