D’altra parte, i cortei del 25 aprile di Roma e Milano, sono diventati passerelle per centri sociali intolleranti, i quali la Liberazione non sanno neanche cosa sia. Figli di papà stanchi di avere tutto a disposizione, fanno gli alternativi di professione; ragazzi accecati dall’ideologia non si rendono neanche conto di quanto cozzi inneggiare contro l’esercito regolare della Repubblica italiana proprio il giorno della Liberazione dal nazifascismo; uomini e donne che non conoscono la Storia, o ne omettono alcune parti a proprio piacimento, come coloro che negano l’arruolamento dei palestinesi musulmani tra le fila delle SS naziste, mentre gli ebrei palestinesi si arruolavano con gli Alleati per liberare la nostra Nazione.
Il 25 aprile è diventata quella giornata in cui non si può alzare una bandiera americana, nonostante l’Italia sia stata liberata anche dagli americani. Il corteo dell’ANPI rappresenta ormai il paradosso che neanche più un ex deportato nei campi nazisti è al sicuro, perché rischia di essere aggredito o bollato come fascista da facinorosi che di fascismo e Resistenza non ne capiscono neanche il senso. La manifestazione del 25 aprile è stata trasformata negli anni nell’ennesima dimostrazione dell’odio antiebraico, che oggi si chiama antisionismo.
La festa della Liberazione è diventata il luogo in cui poter gridare indisturbati “A MORTE I DUE MARO’ “.