Poco si sa circa una delle unità più segrete delle Forze di Difesa israeliane chiamata Mistaravim. I Mistaravim sono i membri di un corpo segreto che utilizza il travestimento e la sorpresa come armi principali. I componenti vengono spesso inviati in missioni nei territori controllati dall’Autorità Palestinese in cui si travestono da arabi per svolgere missioni di antiterrorismo.
Il Gruppo originariamente aveva due unità: Shimshon nota anche come unità 367 (operante nella Striscia di Gaza) poi sciolta nel 1995 a seguito degli Accordi di Oslo e Duvdevan (operante in Cisgiordania) creata nel 1988, in un momento di grande bisogno.
Tutti i componenti si vestono in abiti tradizionali arabi in uno sforzo per scovare e neutralizzare diverse minacce terroristiche. Tra i loro compiti c’è l’infiltrazione tra i “manifestanti” violenti che provocano l’esercito israeliano con lanci di pietre e molotov, solo per citare un esempio.
La particolarità dell’unità non risiede solo nella straordinaria capacità di mimetizzazione grazie al travestimento, ma hanno un quid: sono addestrati ad agire, a pensare ed a parlare come loro. A causa della diversa natura delle loro operazioni i soldati vengono formati in maniera diversa rispetto alle altre forze speciali dell’IDF.
Inoltre, è stato istituito un approfondito corso speciale su come fondersi tra i gruppi, come adottare le stesse abitudini, abiti, tecniche di trucco per il viso e l’insegnamento della lingua con i vari dialetti.
Curiosità linguistica sull’origine del termine Mistaravim
Il termine arabo “musta’rib” è all’origine dello spagnolo “mozárabe” e da cui poi proviene l’ebraico mista’arev (plurale mista’aravim). Ma chi erano i Mozarabi? Erano i cristiani che vivevano nei territori dominati dai musulmani dopo la conquista della penisola iberica nel 711. I cristiani i quel periodo venivano tollerati ed in cambio di questa tolleranza dovettero accettare il pagamento di alcune tasse e una posizione sociale più bassa.
Tuttavia, durante il lungo dominio musulmano nella metà meridionale della Spagna, la maggior parte degli abitanti della regione si convertì all’islam e adottò l’arabo come lingua. Una minoranza, comunque, si adattò ad uno stile di vita arabo aggrappandosi però al cristianesimo come religione, comportandosi dunque come se fossero “mezzi arabi /mozárabes”. Questa minoranza divenne nota nel sud predominante musulmano con il termine di musta’rib e nel nord prevalentemente cristiano come mozárabe.
Ironia della sorte (?) – forse sì o forse no – il termine ebraico mista’arev è oggi usato nell’ebraico contemporaneo per indicare proprio il soldato israeliano specialmente addestrato a “comportarsi da arabo” per un lavoro sotto copertura alla ricerca di terroristi.