La traballante tregua fra Israele e Hamas è messa a dura prova dal lancio di razzi partito ieri dalla Striscia di Gaza e dalla conseguente risposta dell’esercito israeliano che ha colpito con dei raid aerei l’avamposto vicino Beit Hanoun nel Nord dell’enclave palestinese. Il missile aveva colpito una zona deserta e non è stato registrato nessun ferito fra i civili israeliani ma IDF ha deciso di non rimanere in silenzio di fronte all’ennesimo tentativo da parte del gruppo terrorista palestinese di spaventare la popolazione del Sud di Israele costretta a scappare nei rifugi per la prima volta dalla guerra di questa estate.
Alcune fonti militari hanno dichiarato alla Associated Press che l’azione non sia da attribuire a Hamas ma ad alcuni individui indipendenti. Secondo le testimonianze raccolte da Ynet invece la responsabilità è delle milizie islamiche al potere a Gaza ma si è trattato di un incidente isolato che non dovrebbe scatenare la solita escalation fra le due parti. In ogni caso il governo israeliano ha intenzione di ritenere Hamas colpevole per l’accaduto in quanto unica entità all’interno della Striscia in grado di far rispettare la tregua. Alcuni media israeliani riportano che altri due missili sarebbero stati lanciati ma un errore di calcolo nella traiettoria li avrebbe fatti finire alla periferia di Gaza; la notizia non è però stata confermata dal portavoce dell’esercito.
Subito dopo il raid i vertici dell’esercito israeliano, incluso il comandante Gadi Eisenkot, si sono riuniti per discutere della situazione e hanno ritenuto necessario interrompere il flusso di visite verso il Monte del Tempio per i residenti di Gaza, una concessione fatta qualche mese fa per mostrare qualche segno di fiducia dopo l’operazione Protective Edge. Nonostante ci fossero già state delle avvisaglie di una possibile ripresa delle ostilità, come ad esempio l’invito da parte dei dirigenti di Hamas a rapire civili israeliani in modo da poterli scambiare con i palestinesi incriminati per terrorismo e detenuti nelle carceri dello Stato ebraico, gli abitanti delle città del Sud sono stati colti di sorpresa visto che stavano ancora festeggiando Yom Ha’atzmaut, l’anniversario della nascita di Israele nel 1948.
Dalla tregua raggiunta ad Agosto IDF ha registrato una serie di test militari avvenuti nei pressi di Gaza che hanno provocato alcuni falsi allarmi nelle comunità meridionali confinanti. Ci sono stati anche casi di esplosioni isolate che però non è stato possibile ricondurre all’attività di Hamas per mancanza di prove. Il timore è che le milizie islamiche si stiano preparando a un nuovo conflitto e che i test possano rappresentare lo sforzo di queste per incrementare la capacità di lancio dei loro missili.