Miss Iraq e la sua famiglia sono state costrette ad abbandonare il paese dopo il selfie con la sua omologa israeliana, fatto nel corso delle finale di Miss Universo.
Una foto innocente, scattata con una collega in segno di “pace e amore” e che invece ha scatenato polemiche e minacce di morte a Sarah Hidan, la prima Miss Iraq a rappresentare la sua nazione al concorso di bellezza dopo quasi mezzo secolo.
Poche settimane fa, Sarah e Adar Gandelsman aveva postato sui rispettivi profili Instagram, il selfie incriminato.
Da parte israeliana non c’è stata alcuna reazione, mentre da quella irachena si è scatenato un vero e proprio putiferio.
Sarah aveva provato a difendersi (e perché mai avrebbe dovuto?):
“Miss Israele mi ha chiesto di fare una foto insieme e mi ha detto di sperare ci sia presto la pace fra i nostri due popoli. Che esprime il desiderio e la speranza che ci sia la pace fra le nostre due nazioni, e non è in alcun modo un messaggio di sostegno al governo di Israele”.
Parole che non sono bastate a frenare le aspre polemiche e che, anzi, hanno portato a vere e proprie minacce di morte per lei e per la sua famiglia, costretta a rifugiarsi a casa di amici. Polemiche aumentate anche a causa di alcune foto postate in bikini da Sarah.
“L’hanno minacciatale hanno detto che se non avesse rinnegato quello scatto l’avrebbero uccisa”, ha affermato Adar.
Come può una foto costringere una famiglia a lasciare il proprio paese?
Perché foto in bikini dovrebbero valere insulti e minacce a una donna?
I concorsi di bellezza, come la cultura e lo sport, dovrebbe avvicinare i popoli, creando quel ponte ideale dove far passare “pace e amore” per usare le parole di Sarah a Adar.
E invece dividono, o così sembrerebbe. La realtà è a che a dividere è solo l’odio e il disprezzo verso Israele e i suoi cittadini.
In questi giorni il riconoscimento americano di Gerusalemme capitale d’Israele è stato messo sul banco degli imputati come condizione che non favorisce il processo di pace tra lo Stato ebraico e i palestinesi.
Come si può affermare questo, quando gran parte del mondo arabo odia Israele e per una foto una famiglia è costretta a lasciare il proprio paese?