Liliana Segre è ricorsa alle vie legali. Dopo anni di insulti via web la sopravvissuta ai lager nazisti e senatrice ha deciso di presentare ai Carabinieri di Milano ventiquattro denunce in relazione a messaggi ricevuti sui social network o a mezzo per mail di:
“Odio di natura diffamatoria, spesso di carattere antisemita e contenenti auguri di morte”.
Denunce che per lo più sono rivolte nei confronti di ignoti, la cui identificazione spetterà agli investigatori.
Tra i volti conosciuti compare Gabriele Rubini, Chef Rubio, che più volte ha attaccato la reduce dai campi di sterminio nazisti, come per esempio lo scorso 6 novembre, quando rispose alla Segre che aveva espresso il proprio dissenso per la decisione del nuovo governo di i medici no-vax:
“Quanto più severa, Liliana Segre? Roba de fustigazione e manciate de sale a coprire le ferite. Gogna? Vergine di ferro? Giusto per capire i tuoi gusti. #Auschwitz e #CheSchifo”.
La decisione di Liana Segre di denunciare alcune persone era stata anticipata dalla stessa nel corso del forum nazionale delle donne ebree d’Italia del 9 novembre a Milano:
“La vita mi ha insegnato a essere libera e senza paura, nonostante io sia la più vecchia d’Europa obbligata alla scorta per tutti gli insulti e gli improperi e le minacce di morte che mi vengono fatte anche perché sono vaccinata, e non sono una no vax. Non più tardi di ieri mi è arrivata una maledizione così forte firmata, per cui una volta tanto farò causa a questa persona”.
Senza entrare nello specifico (sarà compito delle autorità competenti) vanno fatte alcune considerazioni.
A una persona che ha sofferto l’inferno della Shoah andrebbe portato più rispetto. Chi l’attacca o non si rende conto di ciò che fa oppure vuole puntare il dito contro di lei per affermare la falsa e stucchevole frase “le vittime di ieri sono diventate i carnefici di oggi”.
Un’altra cosa che dovrebbe far sobbalzare dalla sedia è il fatto che Liliana Segre sia costretta a vivere sotto scorta.
Liliana Segre dovrebbe vivere come una persona qualunque e invece no, perché più di qualcuno ha deciso che la storia va distorta e il web è il mezzo migliore per portare avanti questa “campagna”.