L’Unesco ha cancellato ogni legame fra il Monte del Tempio di Gerusalemme e il popolo ebraico. E ieri a Roma davanti alla sede italiana dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura è andata in scena una protesta pacifica, promossa dal quotidiano Il Foglio. Moltissime le persone presenti a Piazza di Firenze, a pochi passi dal Parlamento che hanno fatto sentire la propria voce contro quella che il direttore del Foglio, Claudio Cerasa, ha definito “una Shoah culturale”.
Foglio che ha deciso di organizzare la manifestazione dopo le numerose lettere di protesta arrivate in redazione e di farla partire proprio sotto gli uffici dell’Unesco, i cui vertici non hanno voluto accogliere né i rappresentanti del giornale, né quelli della Comunità Ebraica di Roma. Il corteo poi si è postato verso Montecitorio e Palazzo Chigi, per protestare contro un’altra questione spinosa all’interno di questa vicenda che simbolicamente toglie ogni appartenenza ebraica al luogo più ebraico al mondo: l’astensione dell’Italia. La risoluzione voluta dai palestinesi, infatti, ha visto 24 voti a favore, 6 contrari (Usa, Regno Unito, Olanda, Germania, Estonia e Lituania) e 26 astenuti, fra cui il nostro paese.
Una non decisione che al momento non ha alcuna spiegazione, così come scritto oggi da Cerasa in un articolo:
“Al termine della giornata di ieri, quando la nostra manifestazione si è spostata dalla sede dell’Unesco a Palazzo Chigi, due deputati del Partito democratico, Emanuele Fiano e Lia Quartapelle, si sono avvicinati a noi e ci hanno detto di essere in difficoltà: nessuno sa spiegare perché il governo ha dato mandato al suo ambasciatore all’Unesco di astenersi e non, come hanno fatto Germania, Olanda, Stati Uniti e Gran Bretagna, di votare contro una risoluzione scellerata”.
Una risoluzione che “invita” a chiamare il Monte del Tempio non più con il nome ebraico “Kotel”, ma con quello arabo “al Buraq” e che risoluzione che pone l’Unesco “fuori dalla storia” come ha detto la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Noemi Di Segni.