Attivisti propalestinesi hanno rubato dall’Università di Manchester una scultura del primo presidente Israele Chaim Weizmann. Poche ore dopo sono apparse su X le foto del busto, una con indosso una kefiah, l’altra senza testa, accompagnata dall’eloquente frase: “Il primo busto di Weizmann è morto, presto anche il suo progetto Sionista”.
Una decapitazione di una scultura che ha sì un valore simbolo, ma dà l’idea dell’odio che pervade i propal quando si parla di Israele.
Andiamo con ordine.
È il 2 novembre scorso e all’ateneo del nord-ovest Inghilterra scatta l’allarme per un furto. Il giorno successivo il gruppo “Palestine Action” pubblica su X le immagini di cui sopra.
È il 3 novembre e Palestine Action fa sapere che il furto non è avvenuto in un giorno qualsiasi, ma il 2 novembre, anniversario della Dichiarazione Balfour avvenuta nel 1917, sottolineando la centralità del ruolo di Weizmann per l’acquisizione di quel documento in cui riconosceva agli ebrei un focolare ebraico nella Terra di Israele.
I furti registrati, in realtà, sono due. Oltre a quello del primo presidente Israele Chaim Weizmann, c’è anche quello del chimico inglese Harold Baily Dixon.
I maligni sostengono che gli attivisti propal pensavo che i busti fossero esclusivamente di Chaim Weizmann. Secondo loro lo dimostrerebbe il fatto che nella prima foto pubblicata entrambi i busti apparissero con kefiah, mentre nella seconda la decapitazione fosse solo una.
Il sindaco della Greater Manchester Andy Burnham ha scritto su X:
“Chiederò alla polizia della Greater Manchester di garantire che venga condotta la più completa indagine possibile su questo atroce atto di vandalismo e che i responsabili ne rispondono. Sosterrò inoltre che l’Università di Manchester rassicuri tutti gli studenti e il personale, in particolare quelli appartenenti alla comunità ebraica, sulla loro sicurezza nel campus”.
L’episodio dovrebbe indignare tutti, non solo Israele. A esser stata deturpata non è solo la scultura del primo presidente dello Stato ebraico, ma anche di colui che insegnò all’università di Manchester dopo essersi trasferito dalla Bielorussia in Inghilterra nel 1904.
Ma sì sa quando si parla di Israele…