Louvre, nuove sale dedicate alle opere trafugate agli ebrei dai nazisti

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Il Louvre ha deciso di dedicare due nuove sale alle opere che i nazisti requisirono agli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale. Il prestigioso museo di Parigi espone in un’apposita area 31 dipinti sotto cui è scritto: “Opera in attesa di essere restituita al legittimo proprietario”.

Sébastien Allard, direttore del dipartimento Dipinti del Louvre che ha quasi 800 dipinti trafugati agli ebrei, ha sottolineato che tali opere “le abbiamo in custodia ma non ne siamo proprietari”. Secondo alcune stime, gli ebrei francesi sono stati privati di oltre 100mila beni.

Dal 1945, più della metà sono tornati dalla Germania alla Francia, di cui 45mila restituiti ai legittimi titolari o agli eredi. Un’altra parte, però, è stata venduta dallo Stato che ha mantenuto 2143 opere nel Musées Nationaux Récupération (Mnr), un registro speciale di cui la maggior parte sono conservate nelle riserve del Louvre.

Allard ha spiegato che l’obiettivo è duplice: ricordare le deportazioni subite da migliaia di famiglie ebraiche derubate dei loro beni e cercare di rintracciare i legittimi proprietari o gli eredi per la restituzione.

La missione è molto complessa. Per molto tempo le vittime dovevano dimostrare di essere i legittimi proprietari, impresa molto difficile perché la guerra aveva reso quasi impossibile il recupero di documenti che ne attestassero appunto la proprietà.

Lo stallo è durato per decenni. Tra il 1957 e il 1994 sono state riconsegnate solamente 4 opere sulle oltre 2 mila in mano allo Stato, che rendeva molto difficile la restituzione.

Allard ha affermato con estremo pudore: “Era un periodo in cui la società francese voleva voltare pagina”. L’opinione di molti storici era che fosse in atto una rimozione collettiva volta a coprire il collaborazionismo con la Germania nazista.

Solo nel 1995 il presidente Jacques Chirac ha riconosciuto la responsabilità della Francia nei rastrellamenti (vedi Velodromo di Parigi).

Lo Stato francese ha messo sul web la collezione completa delle opere cosiddette Mnr. Alla banca dati è stato dato il nome di Rose Valland, la conservatrice che lavorava al Jeu de Paume, museo utilizzato dai nazisti per smistare le opere sequestrate.

Per le autorità francesi un bene “trafugato” è tale se rubato durante un rastrellamento o “venduto sotto costrizione” o comunque frutto delle leggi razziali.

 

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