Un rabbino è stato accoltellato a Londra, a Stoke Newington, quartiere del borgo cittadino di Hackney, situato nella periferia nordest della città.
L’episodio è accaduto venerdì mattina, poco prima delle ore 11, quando un uomo si è avvicinato al rabbino Alter Yaacov Schlesinger e l’ha pugnalato. Fortuna ha voluto che un passante, un muratore della zona, abbia fermato l’aggressore. Il suo tempestivo intervento ha permesso al rabbino di non riportare ferite mortali: trasportato in ospedale, ne avrà per alcuni giorni.
Secondo le prime informazioni il presunto aggressore si chiama Stanley Francis, 44 anni, anch’egli portato in ospedale. A dichiararlo è stata la stessa polizia di Hackney: “Un uomo di quarant’anni è stato arrestato per sospetto di tentato omicidio. È stato portato in ospedale dopo aver subito quelle che si ritiene siano lievi ferite alla testa”.
La polizia, inoltre, ha fatto sapere che quanto successo a Londra non lo sta trattando come un fatto “legato al terrorismo”.
Secondo i media locali, infatti, al momento non si conoscono le ragioni dell’aggressione ai danni del rabbino.
Il problema è che in questi casi si è spesso restii a trattare l’argomento del terrorismo e dell’antisemitismo. Come successo in Francia per l’omicidio di Sarah Halimi, il cui killer è stato giudicato come incapace di intendere e di volere, anziché come un omicidio antisemita.
Ma l’antisemitismo è vivo e vegeto e Londra è una delle città più colpite. Come è stato dimostrato nel dicembre scorso, quando sui muri di una sinagoga di Londra sono comparse scritte antisemite che richiamavano gli attentati dell’11 settembre 2001.
O nel luglio scorso, quando in poche prima l’allerta antisemitismo era schizzata alla stelle. Prima a Hackney, zona nord-est di Londra, dove un uomo ha gridato di voler “uccidere tutti gli ebrei” e poco dopo si è scagliato contro un ebreo nei pressi di una scuola e poi a Whitechapel, dove un altro individuo armato di coltello ha inseguito e minacciato di decapitare un ebreo ortodosso di 40 anni.
L’antisemitismo sta infettando le nostre società. E Londra è una delle città più esposte al fenomeno.