Da anni dal Libano Hezbollah attacca Israele, e questo ha provocato la morte di decine di civili e soldati.
Nell’ultimo anno molti insediamenti nel Nord di Israele sono stati distrutti, migliaia di acri sono stati devastati dagli incendi e molte aree agricole sono in totale abbandono.
Nell’ultimo anno 300 mila persone sono state costrette ad abbandonare la propria casa ed hanno perso il lavoro, diventando profughi nel proprio paese.
Tutto ciò accade perché Hezbollah ha scelto in concomitanta dell’attacco di Hamas del 7 Ottobre 2023 di intervenire in una guerra con cui non aveva nulla a che fare, di dare un supporto al terrorismo islamico di Hamas.
Nessuna lotta per la liberazione, quanto la volontà di compiere un atto terribile, arricchito di azioni efferate, uccisioni di massa, stupri e rapimenti ai danni del popolo Ebraico.
Il mondo ha osservato, ma ha preferito girarsi dall’altra parte, trovando molto più semplice accusare Israele per essersi difeso.
Arrivando ai giorni nostri, dopo delle azioni di contenimento sul fronte Nord, Israele ha finalmente approvato e deciso un piano militare per riportare in sicurezza i cittadini che vivono nel Nord del paese.
L’IDF ha messo in atto una Campagna militare complessa ed articolata che in maniera chirurgica sta colpendo e indebolendo la maggiore minaccia terroristica nella regione, vale a dire l’organizzazione Hezbollah in Libano.
Dopo poche ore dall’inizio di questa campagna le Cancellerie di molti paesi, tra cui l’Italia, chiedono a gran voce un cessate il fuoco immediato!
MA dove erano fino adesso?
Perché quando il popolo di Israele ha subito il disastro del 7 Ottobre 2023, le stesse cancellerie, non ha presentato una proposta urgente per un cessate il fuoco, un piano di intervento per il ritorno immediato di tutti gli ostaggi Israeliani?
Sono 20 anni che Hezbollah sotto la guida dell’Iran viene addestrato e armato per invadere e distruggere Israele. Ci sono stati centinaia di episodi di violazioni del cessate il fuoco, sotto il naso dell’UNIFIL, la forza di interdizione delle Nazioni Unite, che ha permesso ad Hezbollah di trasformare tutti i villaggi sciiti del Sud del Libano in avamposti del terrorismo.
Sono stati trovati piani di invasione dal Sud del Libano verso la Galilea, tunnel perfettamente attrezzati per far passare i miliziani di Hezbollah dentro Israele.
Questo sotto è un tunnel scavato da Hezbollah, che sbucava in Israele.
Ora arriva questa richiesta di cessate il fuoco fatta a gran voce da USA e Francia e a seguire da altri paesi Europei.
Un atto tardivo ed ipocrita che nuoce ad un presente e futuro di stabilità per la popolazione di Israele, che ha il diritto di vivere, come qualsiasi altro cittadino del mondo.
Usare un approccio negoziale secondo la mentalità, gli usi ed i costumi Occidentali in Medio Oriente è un suicidio per chi vive in questa regione.
Nella mentalità araba, questa estrema volontà di negoziare, è percepito come un atto di debolezza, questo Israele lo sa e lo ha patito sulla pelle dei propri cittadini.
In Medio Oriente le regole del gioco le fanno i giocatori, e non gli spettatori.
L’IDF sta ottenendo ottimi risultati con la campagna militare “Frecce del Nord” che suo malgrado ha dovuto cominciare. Sta smantellando l’infrastruttura terroristica di Hezbollah in Libano e colpisce le linee di rifornimento dall’Iran che passano da Siria ed Iraq.
L’attività militare per ora via aria, deve continuare per poter riportare i cittadini israeliani a vivere nelle proprie case in sicurezza.
Spesso si parla del fiume Litani come linea di demarcazione oltre la quale rimandare Hezbollah.
Il fiume Litani, che scorre da Est a Ovest, è lungo 170 chilometri e costituisce la principale fonte d’acqua del Libano. È una risorsa di riferimento nei piani di sviluppo agricolo per il Libano Meridionale e la Valle della Bekaa.
Per chi non ha conoscenza dei conflitti regionali, è utile ricordare che Il fiume Litani è smenzionato nella risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che ha posto fine alla guerra di Israele contro il Libano nel 2006.
L’11 agosto 2006, la risoluzione poneva una cessazione completa delle ostilità tra Libano e Israele e l’istituzione di una zona demilitarizzata tra la Blue Line (il confine tra Libano e Israele) e il fiume Litani, consentendo solo all’esercito libanese e alla Forza provvisoria delle Nazioni Unite in Libano (UNIFIL) di possedere armi ed equipaggiamento militare nell’area.
Il confine tra Libano e Israele si estende per circa 76 chilometri dalle fattorie di Shebaa a Est fino a Ras Naqoura a Ovest, con circa 30 chilometri di costa a sud del Litani.
La distanza massima tra la Blue Line e il fiume è di 28 chilometri nel settore centrale, mentre la minima è di 6 chilometri nel settore più orientale.
L’area a Sud del fiume Litani copre un’area di circa 850 chilometri quadrati e ospita 200.000 residenti, il 75% dei quali sono musulmani sciiti, mentre il restante 25% è composto da musulmani sunniti, drusi e cristiani.
Hezbollah si è radicato nei villaggi sciiti lungo il confine.
Oggi il riferimento del fiume Litani, oltre il quale si dovrebbe portare la presenza di Hezbollah, vale poco per la sicurezza di Israele, visto che rispetto al 2006 Hezbollah in questi diciotto anni è stato armato dall’Iran con armamenti di precisione e missili che hanno una gittata elevata e facilmente possono colpire, come stanno facendo anche in questi giorni, il territorio israeliano.
Questo conflitto non lo ha iniziato Israele che però ha l’obbligo di riportare i cittadini Israeliani a vivere la propria normalità nel Nord del paese.
Per avere una pace duratura, serve smilitarizzare il Sud del Libano.
Se l’Occidente per i propri interessi, si vuole impegnare in un’azione efficace per portare stabilità nella regione, deve essere garante che in un qualsiasi accordo con Hezbollah, ci sia un impegno anche da parte di Hamas di liberare gli ostaggi Israeliani.
Fino a quel momento non si deve interferire nell’operazione di Israele, di cui beneficia anche il popolo libanese. L’eliminazione di Hezbollah è ben vista da tutti coloro che vedono un presente e futuro di prosperità per il Libano.
L’affanno della Francia è crescente, dopo un comodo week end, in cui Israele patisce la guerra, è atteso l’arrivo del Ministro degli Esteri Francese Stéphane Journey in Libano, nel disperato tentativo di raggiungere un cessate il fuoco. Forse il Ministro Francese dovrebbe recarsi a Teheran, visto che Il Governo Libanese non ha mai fatto nulla per ostacolare le azioni terroristiche di Hezbollah, si Hezbollah che ha assassinato più americani e francesi di qualsiasi altro gruppo terroristico dopo Bin laden.
Svegliarsi solo dopo che Israele reagisce…è ipocrita.