Il film “Assassinio sul Nilo” è stato vietato in Kuwait e in Libano. Ai cinema dei due paesi, infatti, non è stata concessa la distribuzione della pellicola diretta da Kenneth Branagh.
Nessuna scelta artistica, ma solo politica e antisemita, perché la decisione è stata presa per la presenza nel film dell’attrice israeliana Gal Gadot.
A prenderla sono stati i movimenti che delegittimano e boicottano Israele, le cui pressioni, per l’appunto, hanno impedito la distribuzione di Assassinio sul Nilo.
Movimenti a cui non va giù, oltre alla nazionalità e alla religione, l’elogio fatto dall’attrice all’esercito israeliano nell’operazione militare contro Hamas nel 2014.
Non è la prima volta che la bellissima Gal Gadot finisce nel mirino del mondo arabo.
Già nel 2017, il Libano decise di non distribuire “Wonder Woman” di Patty Jenkis proprio perché Gal Gadot interpretava la principessa delle Amazzoni.
Non solo perché nel 2020, l’attrice israeliana si è trovata, suo malgrado, al centro dell’ennesima polemica sterile contro Israele e gli ebrei, quando è stata scelta per dare vita a Cleopatra sul grande schermo.
In quell’occasione la giornalista Sameera Khan si era scagliata contro Hollywood e la sua decisione di scegliere l’israeliana Gal Gadot per interpretare il ruolo della leggendaria regina d’Egitto:
“Quel cretino che ha pensato sia una buona idea prendere un’attrice israeliana per Cleopatra invece di una stupenda attrice araba come Nadine Njeim. Vergognati Gal Gadot, il tuo Paese ruba la terra araba e tu continui a rubare i loro ruoli nei film”.
Le aveva fatto eco la scrittrice e traduttrice americana, Randa Jarrar:
“Sì, Cleopatra era greca. Capisco. Ma scegliere nel 2020 come regina d’Egitto una sionista la cui famiglia è polacca/austriaca/ceca?”.
Allora diversi utenti del web, le avevano fatto notare che Cleopatra fosse di origine greca, discendente di Tolomeo, uno dei generali che insieme ad Alessandro Magno conquistarono l’Egitto.
Israele e popolo ebraico sono come fumo negli occhi per diversi paesi del mondo arabo. Quello stesso mondo arabo che fa finta di voler la pace con lo Stato ebraico.