Mio piccolo Yotam,
apprendo solo ora la tragedia.
Straziante, lacerante.
Apprendo solo ora il flagello di matrice islamica, l’ennesimo di un’interminabile serie.
Realizzo a stento.
Provo infinito stupore per l’inumanità di cui l’uomo può essere dotato. Stupore per quest’ondata inarrestabile di odio, di cui tu sei la più innocente vittima.
Ma non arrenderti piccolo Yotam, fai parte di un popolo di valorosi combattenti.
Un popolo che colmerà il vuoto lasciato da quel membro mancante, quella gamba ampuatata tanto brutalmente, negata a quel tuo corpicino di soli diciotto mesi.
Un popolo che gattonerà con te, per te.
Un popolo che muoverà i primi passi con lo stesso entusiasmo che sicuramente ti caratterizza, che ti distingue da qualsiasi altro bambino.
Un popolo che asciugherà le lacrime dei tuoi genitori, piegati dalla tua stessa sofferenza, condannati alla tua stessa sorte, da un destino segnato senza alcuna pietà.
E non disperare piccolo Yotam, qualcosa mi fa pensare che presto sentiremo parlare di nuovo di te.
La storia del nostro popolo mi porta a fare intuizioni azzardate, forse. Mi convince sempre di più che tra qualche anno vincerai un’Olimpiade, che probabilmente diventerai un affermato medico o, meglio ancora, un apprezzato e stimato uomo di pace. Perché proprio questo significa far parte di un popolo di valorosi combattenti. Perché scoprirai essere questa la tua più grande sfida: prediligere sempre la vita, nonostante l’atroce segno di morte che per sempre porterai sul tuo corpo, sulla tua candida pelle. Perché tu sai bene che solo l’amore può sconfiggere l’odio, vero Yotam?
Il ritornello di uno dei più grandi classici della musica israeliana recita: “Alzati e diventa tutto ciò che più desideri, perché per me sei sempre il re del mondo.”
Ed è proprio così mio piccolo eroe, alziamoci insieme e realizziamo ogni tuo sogno, lasciamoci condurre dalla fede, dal coraggio. Lasciamo che siano i tuoi doni e i tuoi talenti a segnare il tuo futuro, a determinare la persona che un giorno sarai. Fai sì che sia il tuo sorriso a parlare al posto tuo, a raccontare la tua storia, a trasmettere forza e speranza a chi sicuramente ne avrà meno bisogno di te.
E ricorda sempre, piccolo Yotam: per noi sarai sempre il re del mondo.