Il raduno fascista “Festa del Sole” torna a far discutere per la presenza di politici della Lega. Come per l’edizione 2018, attorno alla kermesse neofascista organizzata da Lealtà e Azione stanno divampando le polemiche.
Sull’iniziativa neofascista che come sempre si terrà a Abbiategrasso, alle porte di Milano nella prima settimana di luglio, c’è stata una legittima levata di scudi.
La Comunità ebraica di Milano ha reso noto il proprio sdegno per la “festa” che non fa onore alla città:
“La Festa del Sole indetta dal gruppo neonazista Lealtà e Azione per il 5 e 6 luglio a Milano è un’offesa per la nostra città, medaglia d’oro per la Resistenza e per tutti coloro che pagarono con la vita quegli anni infami, perché ebrei, zingari, omosessuali, partigiani della libertà o semplici cittadini che si opponevano a quella barbarie”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente dell’Anpi Milano, Roberto Cenati, che ha detto:
“Ci appelliamo al Sindaco di Milano perché impedisca la concessione di spazi pubblici ad organizzazioni che non garantiscano il rispetto dei valori e dei principi della Costituzione e alle pubbliche autorità perché facciano tutto il possibile per evitare che Milano, capitale della Resistenza, subisca un ulteriore vergognoso oltraggio”.
Il massimo esponente dell’Anpi milanese si è soffermato anche sulla presente di politici leghisti:
“Nel corso dell’iniziativa sono previsti interventi di consiglieri regionali e di europarlamentari della Lega. Si conferma così, in Lombardia, il preoccupante progetto di stabilire tutte le interlocuzioni possibili di Lealtà e Azione con la Lega guidata da Salvini. Già nel corso delle elezioni del 4 marzo 2018 Lealtà e Azione aveva scelto di appoggiare candidati della Lega o candidare propri militanti nel partito di Salvini”.
Così come per il concerto dello scorso marzo organizzato da Casapound, Milano si conferma punto cruciale per gli incontri di diversi gruppi di estrema destra.
La stessa Milano rivitalizzata dall’Expo e dalla recente nomina a organizzatrice delle Olimpiadi 2026 (assieme a Cortina). La stessa Milano che al contempo diventa il modello di città italiana da esportare e il crocevia per i gruppi neofascisti.