Il comitato delle Nazioni Unite per Organizzazioni Non Governative ha rifiutato la richiesta di adesione di ZAKA, un’associazione di volontari israeliani che opera nelle emergenze. Il rifiuto è grave ma forse lo è ancora di più il fatto che nello stesso giorno lo stesso comitato ha accettato la candidatura del Palestinian Return Center, una ONG affiliata a Hamas che da anni promuove la completa distruzione di Israele.
ZAKA è l’acronimo di Zihuy Korbanot Ason che significa “identificazione delle vittime dei disastri”, i suoi volontari operano come servizio medico d’emergenza nei luoghi dove avvengono attentati terroristici o incidenti stradali. Recentemente ZAKA ha inviato i suoi uomini in Nepal per aiutare la popolazione locale dopo il devastante terremoto e sul luogo dello schianto del volo GermanWings.
Il comitato delle Nazioni Unite è composto da diciannove paesi (fra cui Iran, Venezuela, Turchia, Sudan, Cina, Cuba e Pakistan, Stati non proprio campioni della lotta per i Diritti Umani) e ha rifiutato di concedere a ZAKA lo status di ONG nonostante quest’ultima offra aiuto e trattamenti medici anche alle vittime palestinesi. Secondo Ynet la leadership di ANP avrebbe fatto pressioni sugli Stati membri del comitato per assicurarsi l’esclusione di ZAKA.
L’ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite Ron Prosor si è detto esterrefatto dell’accaduto e ha definito un insulto la non ammissione di un’organizzazione che svolge un “lavoro sacro” come ZAKA. Inoltre ha aggiunto che l’ammissione del PRC manifesta la completa resa delle Nazioni Unite nei confronti del terrorismo. “Un giorno vedremo Hezbollah sedere nel Consiglio di Sicurezza e lo Stato Islamico nel Consiglio per i Diritti Umani. Siamo veramente all’apice del Teatro dell’Assurdo dell’ONU.”
Si tratta della terza volta che ZAKA tenta di essere ammessa nel circolo delle ONG affiliate all’ONU, il suo responsabile ha fatto sapere che l’associazione non ha intenzione di arrendersi e proverà di nuovo a Gennaio 2016. Nonostante il PRC abbia sempre negato i collegamenti con Hamas, il leader dell’organizzazione terroristica palestinese Ismail Haniyeh è stato il primo a congratularsi pubblicamente con la ONG lodando il suo impegno per il diritto al ritorno della popolazione palestinese, il primo passo verso la scomparsa di Israele dalle cartine geografiche.