«Per due volte sono state trovate delle armi di fronte alla mia abitazione. Sono state fatte 1500 manifestazioni contro di me, si scagliarono delle kippot a terra, si bruciano le bandiere di Israele davanti alla mia moschea a Drancy ( nei pressi Parigi ndr ). I servizi di sicurezza mi hanno chiesto di traslocare nel centro di Parigi ma ho rifiutato perché se avessi accettato l’avrei data vinta a loro. Parto domani in Israele per un congresso interreligioso. Rischio la mia vita in ciò che credo, non so quando lascerò questo mondo.» A parlare è Hassen Chalgoumi a margine della festività ebraica di Lag BaOmer organizzata qualche giorno fa nell’isola di Djerba in Tunisia.
Di recente Chalgoumi ha occupato le pagine dei nostri giornali in occasione dello “Speciale Virus – Je Suis Ilan” condotto da Nicola Porro della scorsa settimana organizzato da Progetto Dreyfus e dalla Rai, affermando con forza che i barbari che uccidono in nome dell’Islam non rappresentano i valori dell’Islam e che bisogna avere il coraggio di denunciarlo e non chiudere gli occhi ai massacri che sono perpetrati ogni giorno nel mondo.
Chalgoumi si fece notare alla stampa internazionale perché fu tra coloro che andò a fare acquisti nel giorno della riapertura dell’ipermercato kasher di Parigi che lo scorso 7 gennaio fu teatro di un attentato terroristico di matrice islamica dove persero la vita quattro persone di fede ebraica. Chalgoumi parteciperà al Forum Mondiale per la Lotta contro l’Antisemitismo che si terrà domani a Gerusalemme e incontrerà il Presidente dello Stato d’Israele Reuven Rivlin.
Pur avendo subito aggressioni fisiche e verbali, l’imam di Drancy appare a coloro che l’hanno conosciuto una persona determinata a perseguire la via della pace e del dialogo interreligioso incurante delle minacce ricevute dai terroristi dello Stato islamico di Daesh e della vita passata sotto scorta. Per capire il senso della sua missione basta ricordare come iniziò il suo intervento sul palco dell’Auditorium Conciliazione difronte alle telecamere della Rai: “Bonsoir, Shalom, Salaam Alaikum”.