Jorge Mario Bergoglio, è stato sempre un uomo del dialogo, c’è una frase di grande valore che accusa l’antisemitismo, definito un atto Non Umano e un atto Non crisitiano.
Ci sono però due specifici eventi recenti del Papa che fanno riflettere.
C’’è un primo episodio in cui Papa Francesco, riferendosi alla Guerra a Gaza, pronuncia:
“A detta di alcuni esperti, ciò che sta accadendo a Gaza, ha le caratteristiche di un genocidio. Bisognerebbe indagare con attenzione per determinare se si inquadra nella definizione tecnica formulata da giuristi e organismi internazionali”.
A queste parole si aggiungono le parole dell’Arcivescovo Barsamian, che a sua volta commenta le parole di Papa Francesco:
“Ritengo che il Papa abbia fatto bene a sollevare il dubbio e a parlare di genocidio. Del resto ogni giorno leggiamo sui giornali di migliaia e migliaia di persone innocenti, donne e bambini, che muoiono a Gaza a causa dei bombardamenti a tappeto».
Parole pesanti, per alcuni versi sono state giudicate irresponsabili, vista l’influenza che la parola del Papa ha sulla popolazione dei fedeli e che invece di dare chiarezza o speranza, hanno seminato maggiore dissenso e confusione, in un momento così delicato dove l’antisemitismo è arrivato a livelli preoccupanti.
A Gaza c’è in corso una Guerra, nulla a che vedere con l’atto di Genocidio, commesso Si da Hamas il 7 Ottobre, quando ha sistematicamente colpito il popolo ebraico, atto ancora più grave considerata la partecipazione degli abitanti palestinesi che da Gaza sono entrati con qualsiasi mezzo dentro Israele e hanno commesso atti terribili di sterminio, tutto completamente documentato e diffuso nel web dagli stessi miliziani e giornalisti palestinesi affiliati di Hamas che in tempo reale hanno documentato il genocidio commesso in Israele. Video e immagini di una brutalità inaudita che abbiamo visto tutti e soprattutto la Stampa internazionale.
Alla frase citata sopra dal Papa, si aggiunge un evento presso il Vaticano, in data 7 Dicembre 2024, dove il Papa, si è unito a dei funzionari Palestinesi per inaugurare un Presepe, con il particolare che la statua del “bambinello” è stata violata nel suo significato, in quanto giaceva su una kefiah, la sciarpa usata dai palestinesi come simbolo nazionale.
Un altro fatto grave, liquidato dal Vaticano come una distrazione, quando lo scopo è quello di usare una moderna narrativa per spezzare un legame indissolubile tra il popolo Ebraico e la terra di Giudea, dove appunto è nato Gesù.
Gesù è nato ebreo, questo è un fatto, ma c’è chi ancora lo mette in dubbio.