Ignazio La Russa ha celebrato sui social l’anniversario della nascita del Movimento sociale italiano (Msi), facendo scoppiare diverse polemiche.
Mentre fino allo scorso anno, la nostalgia del politico di Fratelli d’Italia per il partito erede del partito fascista rimaneva circoscritta a una discussione destra-sinistra, quest’anno tutto è cambiato.
Tutto è cambiato perché Ignazio La Russa ricopre attualmente la carica di Presidente del Senato, seconda carica dello Stato e per questo la discussione tra partiti è ben presto sfociata in una polemica istituzionale, che ha portato il Partito Democratico a chiederne le dimissioni.
Questo il post di La Russa:
“Nel ricordo di mio padre, che fu tra i fondatori del Movimento Sociale Italiano in Sicilia e che scelse con il MSI per tutta la vita, la via della partecipazione libera e democratica in difesa delle sue idee rispettose della Costituzione italiana”.
Post che ha lasciato tutt’altro che indifferente il mondo ebraico.
La Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Noemi Di Segni, in una nota ha espresso tutto il suo disappunto:
“Alla vigilia di una giornata così importante per l’Italia, c’è chi ritiene di esaltare un altro anniversario, quello della fondazione del Msi, partito che, dopo la caduta del regime fascista da poco sconfitto, si è posto in continuità ideologica e politica con la Rsi. Governo dei fascisti irriducibili che ha attivamente collaborato per la deportazione degli ebrei italiani. Grave che siano i portatori di alte cariche istituzionali a ribadirlo, legittimando quei sentimenti nostalgici”.
Parole dure anche da parte della Presidente della Comunità Ebraica di Roma, Ruth Dureghello, che all’Ansa ha dichiarato:
“Quando si ricoprono ruoli istituzionali il nostalgismo assume contemporaneamente contorni gravi e ridicoli. Non sono accettabili passi indietro, soprattutto dalla seconda carica dello Stato. La Repubblica italiana è antifascista e quando si giura sulla Costituzione lo si dovrebbe fare sapendo che non possono più esistere ambiguità o incoerenze in merito. Il Movimento Sociale rivendicava l’esperienza della Rsi, mentre per gli italiani l’unico modello a cui aspirare è quello dei movimenti antifascisti che con il loro sacrificio hanno reso libera l’Italia dal giogo nazifascista”.
Se il Presidente del Senato celebra il 76esimo anniversario del Msi, erede del partito fascista, più di qualcosa in questo paese non è andato come avrebbe dovuto.