Gli Stati Uniti e diversi altri paesi, fra cui alcuni Stati arabi, hanno chiesto al governo francese di rimandare l’iniziativa al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite con cui vorrebbe proporre una soluzione alla questione palestinese. La volontà degli Stati Uniti è di affrontare questo discorso solo dopo il 30 Giugno, data in cui scadrà il tempo per raggiungere un accordo definitivo con l’Iran per il programma nucleare.
Il quotidiano israeliano Haaretz riporta che la richiesta è stata già inoltrata al Ministro degli Esteri francese Laurent Fabius e ai diplomatici francesi presenti al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite e nelle più importanti capitali mondiali. Nel messaggio recapitato ai francesi è ben evidenziato che l’amministrazione Obama è al momento concentrata nel concludere un accordo con l’Iran. Inoltre il Presidente americano è convinto che qualsiasi azione relativa al conflitto israelo-palestinese non solo lo distrarrebbe dall’obiettivo principale ma rischierebbe di farlo saltare definitivamente.
Un funzionario del governo americano ha confidato ai giornalisti di Haaretz che l’amministrazione americana è prevalentemente preoccupata dalla possibilità che la mossa dei francesi possa far perdere parte del già traballante consenso ottenuto al Congresso americano dalla linea politica del Presidente sul Medio Oriente. Infatti in questo momento Obama deve guardarsi già dall’opposizione dei sostenitori di Israele per quanto riguarda l’Iran e non ha nessuna intenzione di aprire un altro contenzioso con lo Stato ebraico, cosa che accadrebbe sicuramente se al Consiglio di Sicurezza venisse portata una risoluzione considerata negativa.
Nelle ultime due settimane i diplomatici francesi si sono incontrati con i rappresentanti di alcuni Stati arabi per presentare una prima bozza delle risoluzione che desiderano presentare al Consiglio di Sicurezza ma, con loro grande sorpresa, si sarebbero sentiti rispondere che la mossa è da rinviare perché non è il momento più adatto.
Fabius aveva già lasciato intuire i dubbi degli americani in un’intervista concessa al Financial Times la scorsa settimana: “Dobbiamo metterci d’accordo sulla tempistica con John Kerry, non ci sono altre questioni da affrontare. Un negoziato non dovrebbe danneggiare l’altro ma, allo stesso tempo, sappiamo che sono in ballo molte cose. Il rischio è di non avere a disposizione abbastanza tempo.”
Non è la prima volta che i francesi tentano di avanzare una proposta risolutiva per la questione palestinese, l’ultima fu rifiutata dagli stessi palestinesi qualche mese fa perché avevano scelto di appoggiarne un’altra ritenuta più favorevole ma vista come troppo estrema dalla comunità internazionale che infatti la bocciò senza l’intervento del veto americano a Dicembre.
La bozza preparata dai francesi prevede l’istituzione di uno Stato palestinese basato sui confini pre-’67, Gerusalemme capitale di entrambi i Stati, una timeline per il ritiro completo degli israeliani dalla West Bank e l’instaurazione di un’apposita conferenza di pace internazionale.