Non c’è limite alla volontà dell’Iran di colpire Israele. È di notizia di queste ore, infatti, che un agente segreto di Teheran è stato arrestato in Kenya con l’accusa di pianificare attacchi terroristici contro obiettivi locali e legati allo Stato ebraico.
A renderlo noto è stato il quotidiano keniano The Star, che ha citato un alto funzionario dell’antiterrorismo, le cui affermazioni hanno rilevato che l’uomo arrestato – Mohammed Saeid Golabi – era seguito da tempo e che avrebbe operato con gruppi terroristici.
Le autorità keniane sono convinte che Golabi abbia condotto azioni terroristiche in Kenya e in paesi vicini, servendosi anche di appoggi e coperture locali.
Golabi, per l’appunto, è sospettato di essere un ufficiale degli 007 iraniani, il cui compito è quello di raccogliere informazioni contro istituzioni sia statali che private al fine di attaccarle.
Nei mesi scorsi anche in Sudamerica, ma servendosi di Hezbollah, il regime di Teheran aveva provato ad attaccare obiettivi israeliani.
Tre diverse zone del mondo, stesso obietto per il paese degli Ayatollah: colpire Israele.
Ma colpirlo in maniera precisa e mirata. A Cipro, per esempio, l’Iran voleva attaccare degli uomini d’affari, simbolo di libertà di circolazioni e rappresentanti della mobilità economica d’Israele.
Non solo, perché l’idea che l’Iran sia avversario di Israele esclusivamente in Medio Oriente non sta in piedi.
L’Iran vuole distruggere Israele, colpendolo in ogni parte del mondo e minando la tranquillità dei suoi cittadini.
Non ci sono esclusivamente obiettivi militari quindi, alla faccia di tutti quei benpensanti che si nascondono dietro a un dito.