Jonathan Pollard, l’ex funzionario della Marina degli Stati Uniti incarcerato per spionaggio a favore di Israele, sarà rilasciato a Novembre dopo quasi trent’anni di carcere. Pollard sarà obbligato a rimanere negli Stati Uniti per cinque anni in libertà vigilata e avrà un lavoro e un’abitazione nei pressi di New York. In ogni caso i diplomatici israeliani proveranno a convincere Obama per permettergli di tornare immediatamente in Israele dopo il suo rilascio.
Pollard, che oggi ha sessanta anni, fu incarcerato nel 1987, due anni dopo il tentativo di richiesta d’asilo all’ambasciata israeliana a Washington. E’ diventato elegibile la libertà vigilata dopo che una Commissione di tre membri ha votato all’unanimità per concedergliela e il Dipartimento di Giustizia americano non ha sollevato obiezioni. L’udienza si è svolta il 7 Luglio nel centro di detenzione federale Butner in North Carolina dove Pollard sta scontando la sua pena.
In un comunicato rilasciato alla stampa Pollard e sua moglie hanno chiesto di essere lasciati soli in un momento così delicato. Dopo tutto questo tempo l’unica cosa di cui hanno bisogno è un po’ di normalità e tranquillità per ricostruire la famiglia. Inoltre i coniugi hanno voluto ringraziare chiunque abbia contribuito a questo lieto fine.
Il caso Pollard è uno dei più famosi dal punto di vista dello spionaggio: alcuni lo hanno accusato di essere un traditore che ha venduto il paese per soldi, altri lo hanno difeso asserendo che è stato punito eccessivamente dato che stava spiando per uno Stato alleato. Secondo gli americani Pollard avrebbe fornito informazioni sensibili e classificate allo Stato d’Israele, fra queste alcune tecniche di disturbo dei radar e le capacità elettroniche di paesi ostili a Israele come l’Arabia Saudita. Secondo l’allora Segretario alla Difesa Caspar Weinberg Pollard avrebbe arrecato danni “irrevocabili” agli Stati Uniti fornendo agli israeliani più di ottocento documenti classificati e circa mille cablogrammi.
Gli avvocati di Pollard insistono sul fatto che la decisione non dipende minimamente dagli ultimi sviluppi in Medio Oriente, il rilascio era già previsto da mesi ed ha seguito tutte le procedure standard per questi casi. Il chiarimento è dovuto in parte alle ultime indiscrezioni fornite dal Wall Street Journal che inquadrava il rilascio di Pollard in una strategia del Presidente Obama tesa a rinvigorire i rapporti con Israele dopo l’accordo con l’Iran. Dal canto loro gli israeliani hanno specificato che la liberazione di Pollard non renderà più molle l’opposizione all’accordo con Teheran.
Negli anni i governi israeliani hanno presentato diverse richieste di amnistia che però sono sempre state rifiutate dagli americani. E’ probabile che questa volta gli Stati Uniti abbiano acconsentito anche a causa delle condizioni di salute di Pollard.