Itamar Gilboa, dall’arte alla fame nel mondo

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Cultura

Itamar Gilboa, dall’arte alla fame nel mondo

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I dati:
6,5 milioni di persone nei Paesi Bassi sono in sovrappeso.
1,3 miliardi di tonnellate di cibo viene sprecato ogni anno in tutto il mondo.
1 miliardo di persone soffrono la fame in tutto il mondo.
Ci sono più persone affamate nel mondo che cittadini negli Stati Uniti e nel’Unione Europea messi insieme.

Partendo da questi dati scioccanti e paradossali, l’artista israeliano Itamar Gilboa ha deciso di dedicare il suo nuovo progetto artistico all’alimentazione. Senza ipocrisie e senza puntare il dito contro nessuno se non verso sé stesso, l’artista ha iniziato la sua ricerca proprio dalle proprie abitudini alimentari. Ha iniziato a registrare meticolosamente tutto ciò che assumeva in un anno; 122 cetrioli, 567 fette di pane, 155 limoni, 123 litri di Coca Light, e così via.
Itamar sostiene di esser rimasto impressionato dai propri numeri, e da lì è proseguita la sua ricerca approfondita sulla fame nel mondo. Dopo aver capito la portata di questo enorme disagio mondiale, ha riprodotto dei modelli in gesso di tutto ciò avesse mangiato nell’anno e li ha esposti in diverse gallerie d’arte di Amsterdam, dove attualmente vive.

Il “Progetto catena alimentare”, così ha intitolato il suo lavoro, è volto a sensibilizzare l’opinione pubblica e a stimolare un dibattito più ampio sulle problematiche alimentari nel mondo.

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