Italia e Israele insieme nello spazio. Il nostro paese e lo Stato ebraico hanno lanciato, dalla base Kourou nella Guyana francese, il nano-satellite DIDO-3, frutto del lavoro di SpacePharma, società israeliana, la cui missione è sfruttare la tecnologia miniaturizzata del laboratorio di microgravità consentendo di sviluppare nuovi farmaci nello spazio; e di diversi laboratori, fra cui l’Università di Napoli Federico II, l’Università di Roma 2 Tor Vergata, l’Università di Bologna Alma Mater Studiorum e l’Università di Roma 3.
Una collaborazione tra i due paesi, che nello specifico ha visto impegnati l’Agenzia Spaziale Italiana e l’Agenzia Spaziale Israeliana del Ministero della scienza e della tecnologia.
Il lancio e il rilascio in orbita, il cui costo è stato sostenuto dall’Italia, è avvenuto con il payload dispenser SSMS (Small Spacecraft Mission Service del vettore Vega).
Cos’è DIDO-3? È un nano satellite che trasporta un minuscolo laboratorio, nel quale verranno realizzati quattro esperimenti medico-scientifici, atti a testare la resistenza ai farmaci in condizioni di microgravità. Nello stesso tempo, i medesimi test verranno svolti tra ricercatori italiani e israeliani, nei rispettivi paesi.
Test grazie a cui lo Sheba Medical Center, diventato uno dei primi ospedali al mondo a condurre un esperimento medico nello spazio, sta provando a testare la sua teoria:
“La microgravità nello spazio riduce l’acquisizione di resistenza agli antibiotici, nella speranza che ciò possa aiutare a risolvere il problema globale della crescente resistenza batterica agli antibiotici”.
Italia e Israele insieme nello spazio. Un progetto che inorgoglisce i due paesi e speriamo possa essere un viatico per nuove collaborazioni.