“Responsabili di genocidio”, coppia israeliana rifiutata da un hotel veneto

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“Responsabili di genocidio”, coppia israeliana rifiutata da un hotel veneto

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Israeliani rifiutati in un hotel perché considerati responsabili di genocidio. È successo a una coppia di Tel Aviv che nonostante la prenotazione senza possibilità di cancellazione, almeno inizialmente, si è vista spedire questo messaggio su Whatsapp dal titolare dell’Hotel Garnì Ongaro di Selva di Cadore:

“Buon giorno, vi informiamo che gli israeliani, in quanto responsabili di genocidio, non sono ospiti graditi nella nostra struttura. Pertanto, se vorrete cancellare la prenotazione, saremo lieti di garantirla gratuitamente”.

Israeliani che hanno ricevuto la comunicazione alla vigilia della partenza del volo per l’Italia.

La vicenda è salita alla cronaca in seguito alla segnalazione del presidente della Comunità ebraica di Venezia, Dario Calimani, e sta scatenando diverse polemiche e reazioni.

Tra queste, le sparizioni della pagina dell’albergo su Booking e di quella Facebook, non più raggiungibile e l’impossibilità di parlare con il proprietario dell’hotel, Patrick Ongaro

Il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti è intervenuto sullo spiacevole episodio:

“Mai confondere i popoli con i loro governanti e con gli errori degli Stati. Ciò vale per gli israeliani come per i palestinesi. Nessuno confonde il popolo afghano con i Telebani, né il popolo iraniano con l’oscurantismo dell’estremismo religioso degli ayatollah e via dicendo”.

E ancora:

“Qui a Venezia ebbi l’onore di incontrare di persona Shimon Peres, uomo che credeva nella Pace e che voleva la Pace: credeva in due nazioni e due Stati per gli israeliani e i palestinesi e questo obiettivo mi sembra ancora oggi l’unico realistico e possibile. Dobbiamo lavorare tutti per questo obiettivo e non mi sembra che l’ostracismo riservato a turisti israeliani sia il modo migliore per affrontare questa svolta: trovo sbagliata la scelta dei gestori dell’hotel dolomitico. Invito tutti a non confondere questi gestori con il sistema dell’accoglienza e ospitalità di Selva di Cadore, e dell’intero Veneto, che è di ben altra pasta e lungimiranza”.

Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia e avvocato penalista considerato vicino a comunità italo-israeliana veronese e veneta, Sefano Casali, ha affermato:

“È un fatto non solo molto grave ma estremamente preoccupante, che si colloca in un contesto discriminatorio verso persone, per motivi di nazionalità o religione. Purtroppo si registrano in tutta Europa sempre più frequenti rigurgiti di intollerabile antisemitismo, verso i quali non può esserci nessuna forma di tolleranza”.

Questo il clima per gli israeliani in Italia. Questo il clima che determinati media e personaggi hanno permesso di creasse dopo il 7 ottobre.

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