Israele ha arrestato una presunta spia dell’Iran. Il suo nome è Thaer Shafut, 32enne cittadino giordano finito in manette lo scorso aprile, di cui è stato reso noto l’arresto solo in questi giorni.
A darne comunicazione è stato lo Shin Bet – il Servizio di sicurezza interna israeliano – secondo cui Shafut è entrato in territorio ebraico l’estate scorsa, tra luglio e agosto 2018 ed è stato inviato nella West Bank:
“A nome dell’intelligence iraniana per svolgere missioni che dovevano creare una rete in Israele e in Cisgiordania, che sarebbe stata utilizzata per operazioni segrete per gli iraniani”.
Secondo la ricostruzione dello Shin Bet a Shafut fu detto di stabilire legami commerciali in Israele e in Cisgiordania, dove poco prima del suo arresto ha iniziato a prendere contatti con l’obiettivo di creare una rete di spionaggio.
Thaer Shafut si è finto un businessman, ma il suo vero intento era di creare una fitta reti di spie al soldo dell’Iran, i cui rapporti con Israele sono sempre più tesi.
Secondo Israele la spia iraniana ha finanziato numerose operazioni terroristiche palestinesi, fra cui Hamas e Jihad Islamica.
Il 10 giugno scorso Thaer Shafut è stato incriminato per aver contattato un agente straniero e un’organizzazione nemica a Israele, nonché aver rimpinguato le casse di organizzazioni terroristiche.
In Medio Oriente la situazione è sempre più calda. L’abbattimento del drone Usa da parte dell’Iran e la conseguente notizia di un attacco americano, poi annullato, nei confronti di Teheran non hanno aiutato a placare gli animi.