L’Autorità Palestinese si è scagliata contro la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen.
Sembra incredibile che l’AP abbia protestato contro uno degli organi internazionali, che più di tutti le rimpingua le casse.
Tutto è nato per un videomessaggio di congratulazioni per Yom haAtzmaut, il Giorno dell’Indipendenza, in cui Ursula von der Leyen si congratula con Israele per aver “fatto fiorire il deserto”.
Un’ovvietà, tale anche per chi odia Israele, ma non per l’Autorità Palestinese che l’ha ritenuta una frase “razzista contro i palestinesi” e comunemente usata in Israele per descrivere quello che considerano il successo del paese nello sviluppo del territorio sin dalla fondazione nel 1948.
Un portavoce della Commissione ha risposto per le rime, dicendo alla BBC:
“L’Ue è spiacevolmente sorpresa dalla dichiarazione inappropriata del ministero degli esteri palestinese che accusa il presidente della Commissione europea di razzismo. Chiediamo chiarimenti alle autorità palestinesi in merito a questa reazione inaccettabile al suo video”.
La risposta del ministero degli esteri palestinese è stato un rimprovero, che cozza con i rapporti che contraddistinguono i palestinesi e l’Europa. Ministero secondo cui la dichiarazione di Ursula von der Leyen:
“Mina la posizione dell’Unione europea e getta seri dubbi sul suo dichiarato impegno nei confronti del diritto internazionale e dei diritti umani”.
Chissà cosa avranno pensato nelle stanze del potere della Commissione europea dopo la protesta palestinese.
Chissà se qualcuno nelle stanze del potere della Commissione europea avrà pensato alle volte in cui gli occhi europei si sono chiusi davanti alle malefatte dell’AP, dal loro mancato impegno nell’aiutare il popolo palestinese o alle promesse mai mantenute di cambiare i libri scolastici, palesemente antisemiti.
Chissà se qualcuno nelle stanze del potere della Commissione europea avrà capito di non potersi fidare dell’AP…