Hezbollah sta costruendo una cellula terroristica nel Golan, al confine fra Israele e Siria. A riferirlo è stata l’IDF (Forze di difesa israeliane), secondo cui l’interno del gruppo terroristico è seminare il terrore in territorio israeliano.
Al momento, sempre secondo le Forze di difesa israeliane, “il progetto Golan” ancora non sarebbe operativo, ma comunque in uno stato avanzato.
A guidarlo è Ali Mussa Daqduq, finito in una prigione irachena per aver ucciso cinque militari Usa in un attacco a Kerbala nel 2007. Rilasciato nel 2012 è tornato in Libano, dove nell’estate scorsa ha iniziato il suo progetto atto a organizzare attentati contro Israele.
L’IDF ha fatto reso noti, inoltre, altri combattenti di Hezbollah facenti parte del progetto: Bashar e Ismail Mustafa, Talal Hassoun e Fahim Abu Qais.
Ufficiali dell’IDF hanno rilasciato una dichiarazione anche sul fatto che Assad non fosse a conoscenza delle intenzioni del gruppo terroristico libanese:
“Hezbollah ha tratto vantaggio dal fatto che Assad fosse impegnato nel nord del paese e che gli abitanti dei villaggi nel Golan siriano necessitavano di denaro. Se Assad fosse serio, allora dovrebbe avere il pieno controllo e sapere cosa accade sul suo territorio”.
In passato, e a più riprese, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha parlato del pericolo che arriva dal rafforzamento in Siria degli Hezbollah, che nei giorni scorsi è stato messo fuori legge dal Regno Unito, che una volta per tutte ha deciso di non fare più alcuna distinzione tra l’ala politica e l’ala militare di quello che è un gruppo terroristico che vuole attaccare Israele e i suoi cittadini.