Hamas ha tuonato contro Israele, rea secondo il gruppo terroristico di utilizzare i delfini contro le “forze speciali” che vegliano sulle coste di Gaza.
Il portavoce del gruppo terroristico, che gestisce la Striscia, ha spiegato che un membro degli uomini rana delle Brigate Al-Qassam era stato ucciso da un delfino “killer”, mediante un dispositivo in grado di lanciare “piccole frecce” letali.
Un’accusa folle quella di Hamas, che incredibilmente non rappresenta un unicum, anzi. Negli ultimi anni, infatti, Israele ha già subito attacchi di questo tipo, tanto che qualcuno si è divertito a scherzare sullo “zoo del Mossad”.
Gruccioni, avvoltoi, delfini, cinghiali, aquile e cicogne sono state a più riprese tirate in ballo, quali armi letali dello Stato ebraico.
Non è uno scherzo.
Dicembre 2010, l’Egitto fa sapere che c’è Israele dietro la vicenda degli squali assassini che minacciano i turisti a Sharm el Sheik.
Maggio 2012, la Turchia sostiene che i gruccioli, volatili migratori dal piumaggio coloratissimo, abituati a incrociare le rotte del Medio Oriente e dell’Asia centrale, siano “spie sioniste”.
Dicembre 2012, il Sudan annuncia l’arresto di un avvoltoio (addirittura dotato di GPS), su cui sarebbe stata trovata strumentazione alimentata dall’energia solare, capace di trasmettere le informazioni, comprese immagini, via satellite.
Settembre 2013, la polizia egiziana “arresta” una cicogna con l’accusa di essere una spia israeliana.
Ottobre 2013, in Libano Hezbollah, tramite la tv Al Manar, diffonde le foto di un’aquila catturata da cacciatori locali, sostenendo che si tratta di “un’aquila spia” israeliana, perché presenta su una zampa un anello metallico con una scritta relativa all’Università di Tel Aviv.
Novembre 2014, il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese Abu Mazen tiene un discorso a Ramallah, sostenendo che Israele utilizza i cinghiali per impedire ai “palestinesi di entrare nelle proprie terre”.
Agosto 2015, Hamas dice di aver catturato un delfino attrezzato di tutto punto con telecamere e altri dispositivi per spiare e addirittura per sparare.
Gennaio 2016, in Libano gli abitanti di Bint Jbeil catturano un avvoltoio grifone, importato dalla Spagna e rilasciato in Israele il mese precedente, nel quadro di un programma di ripopolamento dei rapaci a rischio di estinzione, nella convinzione che si tratti di “spionaggio israeliano”.
2019, Israele viene accusato di servirsi di 30 iene selvagge per attaccare le comunità palestinesi e i contadini nella valle del Giordano.
Solo l’odio per Israele può dare il coraggio di fare accuse simili.