Israele ha neutralizzato un cyberattacco di Hamas. A riferirlo è stato il portavoce dell’IDF (Forze di difese israeliane) Jonathan Conricus, secondo cui gli hacker palestinesi hanno tentato di spiare le attività dell’esercito israeliano e conoscere l’esatta posizione dei singoli soldati, cercando di prendere il controllo dei loro smartphone.
Come? Gli informatici di Hamas hanno finto di essere giovani ragazze per convincere i soldati israeliani a dare loro il numero di telefono e poter così controllare il dispositivo attraverso l’installazione di un software.
Il colonnello Jonathan Conricus ha dichiarato:
“Abbiamo sventato un tentativo di Hamas di diffondere un virus spia nei telefoni di decine di militari di Tzahal. A questo scopo contattavano i soldati sui social network e gli proponevano di scaricare programmi nocivi”.
Hamas utilizzava sintetizzatori vocali con lo scopo di ricreare delle voci femminili per conquistare la fiducia del militare di turno che, sentendosi al sicuro, avrebbe dato libero accesso alla rubrica telefonica e alla geolocalizzazione del suo telefono cellulare.
Una tecnologia all’avanguardia e di primissimo ordine che cancella la credenza secondo cui Hamas non abbia armi. Hamas ha molte e diverse armi per combattere Israele. Se vengono percepite inoffensive è perché lo Stato ebraico ha un’elevata capacità difensiva, che costa tantissimo sia dal sotto il punto di vista economico che umano.
Missili, palloncini incendiari e animali fatti volare con ordigni da far scoppiare sul territorio israeliano e uccidere i suoi cittadini.
Hamas ha un piano preciso e ben articolato per attaccare Israele. Un piano che prevede anche l’utilizzo della tecnologia di ultima generazione.
Per fortuna, Israele è sempre pronto a difendersi e fronteggiare chi vuole la sua distruzione. Quando se ne accorgeranno i media e l’opinione pubblica?