Stretta per Hamas in Europa. È la convinzione di Israele e nello specifico del ministro della Difesa, il quale ha ordinato il sequestro di fondi che l’organizzazione terroristica ha versato in segreto a cinque suoi uomini, che operano nel Vecchio Continente.
Tra questi, un personaggio noto alla politica italiana Mohammad Hannoun, fondatore dell’Associazione benefica di solidarietà con il popolo palestinese, finita nel mirino di diverse inchieste causa attività di raccolta di denaro, che poi veniva inviato alle famiglie dei kamikaze palestinesi: non solo, perché due anni fa l’Associazione era stata segnalata all’Antiriciclaggio a seguito di presunti finanziamenti ad Hamas.
All’inizio dell’anno, infatti, Mohammad Hannoun, architetto palestinese che vive a Genova, aveva fatto da Cicerone alla parlamentare Stefania Ascari e al suo ex collega Alessandro Di Battista (entrambi Cinque Stelle) nel viaggio in Libano per visitare i campi profughi palestinesi e portare loro viveri e altri beni di prima necessità.
Hannoun, secondo l’agenzia d’intelligence interna israeliana Shin Bet, raccoglierebbe soldi sotto l’ombrello della beneficenza per poi versarli nelle casse di Hamas, che li utilizza per colpire Israele anziché provare a migliore le condizioni del popolo palestinese.
A prendere le difese dell’architetto palestinese è arrivata la già citata Stefania Ascari:
“Questa è la macchina del fango. Dove sono le condanne? Dove sono le sentenze? Io sono stata con Di Battista e l’Associazione di Hannoun nei campi profughi e ho visto l’orrore: bambini che mangiano i rifiuti, famiglie che abitano in tende marce, disperazione assoluta”.
Specifichiamo campi profughi palestinesi in Libano. Lo sottolineiamo ancora: Campi profughi palestinesi in Libano.
Da qui ad Hamas come ci si arriva? Cosa collega le condizioni di vita tutt’altro che agiate dei palestinesi in Libano con l’organizzazione terroristica che gestisce la Striscia di Gaza?
È bene ricordare che Hamas, fra gli altri, è considerata un’organizzazione terroristica dall’Unione europea, di cui l’Italia e il M5S fa parte.
Come ha detto la senatrice di FdI Ester Mieli: “Non si può essere europeisti a giorni alterni”.
