Israele ha salvato 800 “Caschi Bianchi” dalla Siria. Lo Stato ebraico ha condotto l’operazione fra Quneitra e le Alture del Golan, aiutando i volontari della cosiddetta Difesa civile siriana a scampare da una situazione che stava diventando sempre più difficile. Operazione arrivata su richiesta degli Usa e di alcuni paesi europei, fra cui la Russia che ha collaborato attivamente al salvataggio, concordato nel corso di una telefonata fra il premier israeliano Benjamin Netanyahu e Vladimir Putin e poi fra i ministri degli esteri Avigdor Lieberman e Sergey Shoygu.
L’esercito israeliano ha fatto sapere in un comunicato:
“Su richiesta degli Stati Uniti e di Paesi europei le forze armate hanno portato a termine uno sforzo umanitario per mettere in salvo i membri della Difesa civile siriana. I civili sono stati evacuati da una zona di guerra del Sud della Siria a causa dell’immediato pericolo per le loro vite. Il trasferimento effettuato attraverso Israele è un eccezionale gesto umanitario ma Israele continua a mantenere la sua posizione di non-intervento riguardo il conflitto in Siria”.
Il trasferimento è avvenuto anche grazie alla Giordania, che ha autorizzato il transito dei “Caschi Bianchi” sul proprio territorio.
Secondo alcune voci gli 800 siriani salvati verranno trasferiti in Canada, Regno Unito, Olanda e Germania, paesi dove gli sarà dato lo status di rifugiati.
I “Caschi Bianchi” hanno operato nelle aree controllate dai ribelli e soccorso tantissime di persone dopo gli attacchi del regime, denunciando la violazione di crimine di guerra e dei diritti umani perpetrati dal governo di Assad, che li considera al servizio di chi vuole rovesciare il suo esecutivo.
Considerazione che per i “Caschi Bianchi” stava diventando sinonimo di arresto e torture, motivo per cui è scattata l’operazione israeliana in accordo con gli Stati Uniti e paesi importanti europei.