Israele ha convocato gli ambasciatori di diversi Paesi europei per far luce sui finanziamenti al terrorismo palestinese.
Nella persona del ministro degli Esteri, infatti, lo Stato ebraico ha voluto interloquire con gli ambasciatori di diversi paesi (Belgio, Gran Bretagna, Olanda, Spagna, Svezia, oltre che all’ambasciatore dell’UE) dopo la pubblicazione di un’inchiesta dei servizi di intelligence dello Shin Bet, secondo cui il Fronte popolare per la liberazione della Palestina ha dirottato milioni di aiuti umanitari europei per finanziare il terrorismo palestinese della West Bank.
Letta così, i paesi “richiamati” sarebbe ignari della macchinazione messa in atto dal Pflp. In realtà i suddetti paesi erano stati avvertiti di quanto le leadership palestinesi avessero fatto o stessero per fare.
Un “equivoco” da chiarire per Israele che, nell’ambito dell’inchiesta dello Shin Bet, ha arrestato quattro palestinesi membri del Pflp che lavoravano per la Ong Health Work Committees.
Ong che stando alle accuse aveva il compito di far convogliare illegalmente il denaro nelle azioni terroristiche, in realtà arrivato per fini umanitari.
Nel 2019, il direttore amministrativo del Pflp era stato arrestato per l’omicidio della diciassettenne israeliana Rina Shnerb. In quell’occasione il Jerusalem Post aveva puntato il dito contro la ong Addameer, dove lavorava, per l’appunto, il contabile Samer Arbid, 44 anni, membro di spicco del Fplp di Ramallah, ritenuto essere il responsabile della morte della ragazza israeliana.
L’indagine dello Shin Bet ha rivelato: “È stato anche rivelato che il finanziamento è stato trasferito a istituzioni e organizzazioni palestinesi nella West Bank che sono affiliate al Fronte popolare e che operano sotto le spoglie di assistenza umanitaria incentrata sui ‘Comitati sanitari’”.
Non solo, perché il servizio di sicurezza interno di Israele ha fatto sapere che i fondi europei per fini umanitari, sono stati utilizzati per pagare i terroristi palestinesi, reclutarne di nuovi e finanziare attività terroristiche in generale.
Il tutto segnalando progetti fittizi, trasferendo documenti falsi, falsificando e gonfiando fatture, alternando firme bancarie e dichiarando salari gonfiati.
Questo fanno le leadership palestinesi. Fingono di chiedere fondi per aiutare il proprio popolo, ma in realtà già sanno che quei fiumi di denaro andranno a rimpinguare le casse del terrorismo.
Possibile che i paesi donatori non si siano accorti di nulla?
Possibile che questi paesi elargitori non chiedano contro delle attività per cui avevano fatto dei finanziamenti?
Spieghiamo meglio.
C’è un paese che finanzia i palestinesi per la costruzione di una scuola. Questa scuola poi non viene costruita. Questo paese non chiede contro di quale sia stata la destinazione finale dei finanziamenti?
Per questo Israele vuole vederci chiaro e ha convocato gli ambasciatori dei paesi Ue.