L’Isis ha minacciato l’Italia e il Papa. Lo Stato Islamico ha puntato il dito contro Roma e Papa Francesco attraverso un video girato nelle Filippine, a Marawi.. Nel filmato jihadista, la cui pubblicazione è stata affidata da Al–Hayat Media Center – uno dei network ufficiali di Daesh – vengono distrutte statue di Gesù e strappati poster di Bergoglio. “Ricordate questo miscredenti, saremo a Roma” viene detto da uno jihadista in inglese identificandosi come Abu Jindal.

Il comandante della Guardia Svizzera, Christoph Graf, durante il raduno delle tenutosi in Svizzera, pur dicendo che “non ci sono evidenze” di attentati terroristici in Italia, ha rassicurato:

“Forse è solo una questione di tempo prima che un attacco del genere si verifichi a Roma. Ma siamo pronti anche a questo”.

Anche da Telegram, la piattaforma preferita al momento dall’Isis, sono arrivate minacce all’Italia: La scritta in italiano – “Devi combatterli” – in un’immagine in cui è ritratto un uomo che nasconde un coltello dietro la schiena e un appello nel quale si raccomanda ai lupi solitari di colpire determinati obiettivi in Italia, Danimarca e Belgio.

Nei giorni scorsi, il premier Paolo Gentiloni aveva affermato di non credere “alla propaganda di alcuni siti islamici”, pur riconoscendo “che nessun Paese, neanche l’Italia” può sentirsi al sicuro.

Dopo l’attentato che ha colpito Barcellona lo scorso 17 agosto, nel nostro paese sono stati rafforzati i livelli di sicurezza. Le minacce dello Stato islamico all’Italia, però, non sono una novità. Negli ultimi anni appelli e video hanno evidenziato la volontà del terrorismo jihadista di colpire l’Italia, Roma e lo Stato del Vaticano.