Il Senato d’Irlanda ha messo al bando le importazioni israeliane provenienti dalla West Bank. Con 25 voti favorevoli e 20 contrari, Seanad Éireann ha approvato la proposta di legge che oggi passerà al vaglio del Dáil Éireann, la camera bassa del Parlamento irlandese: qualora ci dovesse essere parere positivo, l’Irlanda sarà il primo paese a imporre un simile divieto.
A sottoporre il Control of Economic Activity Bill 2018 è stato il senatore indipendente Frances Black, il quale ha affermato che la sua proposta è stata ispirata dalle misure adottate dal suo paese nei confronti del Sudafrica dell’apartheid:
“Varando tale provvedimento, il Paese dimostrerà di stare dalla parte del diritto internazionale, dei diritti umani e della giustizia”.
Proposta che è stata votata dai senatori dei diversi importati partiti, ma non dagli esponenti del Fine Gael, attualmente al Governo.
Le autorità di Dublino si sono affrettate a dichiarare la loro totale non condivisione per la decisione presa dal Seanad Éireann.
Il Ministro degli Esteri, Simon Coveney, ha provato a spegnere sul nascere le inevitabili tensioni sorte fra Irlanda e Israele:
“Anche se venisse approvato in via definitiva, il provvedimento varato dal Senato non potrà mai trovare applicazione. La politica commerciale, infatti, rientra tra le competenze dell’Unione europea. La decisione dei senatori, quindi, è completamente insensata”.
Insensata perché Israele e l’apartheid in Sudafrica non hanno alcun collegamento, come sostiene il giornalista Benjamin Pogrund nel suo libro “Perché Israele non ha nulla in comune con l’apartheid in Sudafrica”.
Pogrund, sudafricano naturalizzato israeliano che si è occupato molto del tema della segregazione razziale nel suo paese d’origine, ritiene non ci sia alcun legame perché l’apartheid in Sudafrica:
“Condizionava ogni aspetto della tua vita: la scuola che frequentavi, il lavoro che facevi, il posto dove vivevi, l’ospedale e l’ambulanza da cui venivi soccorso, la persona che potevi o meno sposare, fino a quale panchina del parco ti potevi sedere senza rischiare di essere arrestato”.
In Israele non si è mai verificato nulla di tutto questo e chi accusa lo Stato ebraico lo fa solo perché accecato dal pregiudizio anti-israeliano.