L’Iran ha lanciato 180 i missili balistici contro Israele. L’attacco è iniziato nel secondo pomeriggio di ieri, quando tantissime sirene hanno risuonato in tutto il paese, costringendo i cittadini a trovare rifugio nei bunker.

Cittadini per cui sono state ore di panico. Ognuno ha interrotto ciò che stava facendo per ripararsi dall’attacco di Teheran effettuato come segno di rappresaglia per le azioni israeliane contro il terrorismo in Libano.

L’IDF ha affermato che le difese sono state “efficaci”. Per fortuna, il fitto lancio di missili non ha causato vittime, ma danni agli edifici secondo le forze di difese israeliane, che hanno sottolineato impatti “isolati” nel centro di Israele e molti altri impatti nel sud.

Secondo l’esercito, l’attacco non ha danneggiato l’aeronautica militare israeliana e gli aerei, che “stanno operando normalmente”.

Non accenna a diminuire la tensione in Medioriente. Dopo l’attacco le parti in causa sono tornate a minacciarsi.

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu al gabinetto di sicurezza, citato dai media israeliani, ha detto:

“L’Iran ha fatto un grosso errore stasera e ne pagherà le conseguenze”.

L’Iran ha risposto che se Gerusalemme dovesse reagire, incendierà Tel Aviv. La propaganda iraniana è continuata su X, in cui l’ayatollah Ali Khamenei, che, citando versetti del Corano, è sembrato predire l’“imminente vittoria divina” dell’Iran.

Pochi istanti prima del lancio di missili iraniano, due terroristi hanno aperto il fuoco in un viale di Giaffa, zona mista araba-ebraica nell’area metropolitana di Tel Aviv, causando la morte di almeno sei persone.

Gli autori dell’attentato terroristico si sono infiltrati in Israele, hanno pugnalato un militare, sottraendogli l’arma utilizzata per compiere l’attacco. I due sospettati sono stati fermati dalla polizia israeliana.

La minaccia terroristica continua a incombere su Israele, che come ha dimostrato non lascia sola la sua popolazione.