L’agenzia stampa ufficiale del regime iraniano IRNA ha annunciato che due persone sono state condannate a dieci anni di carcere con l’accusa di spionaggio a favore degli Stati Uniti e di Israele. La sentenza è stata pronunciata di fronte alla Corte Rivoluzionaria, l’organo che si occupa dei casi in cui è coinvolta la sicurezza nazionale, ma non sono stati diffusi i nomi dei due accusati. La notizia è stata confermata dal portavoce del ramo giudiziario del regime, Gholam Hossein Mohseni Ejehi.
Il caso è molto simile a quello del reporter del Washington Post Jason Rezaian, arrestato nel Luglio 2014 e condannato a venti anni di carcere dalla Repubblica Islamica, che ha scatenato l’indignazione di molti gruppi per i diritti umani. Rezaian è stato anche oggetto di contrattazione durante i negoziati per il programma nucleare iraniano svoltisi a Vienna: un diplomatico statunitense ha confidato al Times of Israel che il giornalista, insieme all’ex marine Amir Hekmati e al religioso cristiano Saeed Abedini, doveva essere liberato nell’ambito dell’accordo.
Gli arresti di occidentali sono spesso collegati al programma nucleare iraniano: molti sono stati fermati nei pressi della provincia di Bushehr, sede di una delle più importanti centrali nucleari del paese. Nella maggior parte dei casi questi sono stati accusati di raccogliere informazioni per le agenzie di intelligence occidentali, per gli sfortunati a cui sono state attribuite azioni di sabotaggio contro il programma nucleare o quello missilistico la sentenza è stata la pena di morte.