Insediamenti israeliani, la Linea viola e il Gatto Chesire

Victor Skanderbeg Romano
Victor Skanderbeg Romano
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Dossier

Insediamenti israeliani, la Linea viola e il Gatto Chesire

Dopo una lunga discussione, la commissione UE ha concesso ai singoli governi Europei la possibilità di decidere come e se etichettare questi prodotti, sottolineando che questa etichettatura non vuole essere una forma di boicottaggio e che la UE respinge ogni boicottaggio nei confronti di Israele. Alcuni hanno accusato la UE di antisemitismo per aver emanato del le linee guida relative a Israele mentre continua a trattare in modo differente gli altri “territori contesi” esistenti al mondo. Ma bisogna essere cauti nell’ accusare qualcuno di antisemitismo. Se da una parte può essere vero che alcuni funzionari UE nutrano antipatie verso gli Ebrei, vari leader Europei non hanno solo posto l’accento sul fatto che l’etichettatura non equivale a un boicottaggio, e si sono impegnati a combattere il boicottaggio verso Israele- anche attraverso leggi che puniscono i boicottatori. Accusare quindi questi leader di antisemitismo è ingiusto oltre che imprudente.

Dunque, ora dobbiamo rispondere alla domanda fondamentale: “Costruire colonie Israeliane è di per sé illegale?”. Cercheremo di spiegarlo nel modo più semplice possibile. Visto che il Golan era parte integrante dei territori Siriani prima del 1967, esiste una forte argomentazione per dire che le colonie Israeliane sul Golan sono illegali (tranne quelli sorti sui territori inglobati dalla la Siria oltre i confini tra il Mandato Francese e Britannico). Si tratta però di una questione poco attuale, visto che nella guerra civile in corso in Siria quasi tutte le fazioni (ad eccezione, forse, dei Curdi) sono fanaticamente contrarie all’esistenza dello Stato di Israele. Quello che crea problemi agli amici di Israele, e a quelli che almeno tollerano l’esistenza di Israele , è la disputa territoriale tra Israeliani e Palestinesi. Consideriamo solo questa.

Solo un’altra precisazione: c’è una differenza sostanziale tra legge nazionale e legge internazionale. La legge nazionale si basa su un organo legislativo che può decretarla o modificarla e su un sistema giudiziario che la applica. La legge Internazionale ha gravi carenze relative a entrambe gli elementi di cui sopra. All’epoca dell’antica Grecia e Roma, questa carenza era compensata da un sistema in cui alcuni atti, come la violazione degli ambasciatori e generali era un’offesa agli Dei e punita dagli stessi. Dato questo, gli Dei definivano e applicavano la legge internazionale. L’Iliade di Omero di apre proprio con un caso del genere. Oggi, naturalmente, queste concezioni teologiche – che spaventavano gli Antichi e imponevano loro un certo grado di moralità – è datata e superata.

Il risultato è che la legge Internazionale ora dipende in parte da antiche usanze che sono sopravvissute (nonostante la motivazione originale non esista più ) ed in parte da trattati bilaterali tra Stati. Rimangono comunque dei vuoti, e riempirli è il gioco di quelli che si sono fatti strada come avvocati internazionali e che discutono fra loro sulla questione.

CONSENSO INTERNAZIONALE E DIRITTO INTERNAZIONALE
All’inizio dell’anno scorso un visiting professor europeo ha tenuto a Gerusalemme una lettura per spiegare la posizione del “diritto internazionale” sul conflitto Israelo-Palestinese. Lo ha chiamato “il Conflitto del Vicino Oriente”, come se il diritto internazionale avesse poco da dire sui conflitti molto più sanguinosi che verificano oggi nel resto della regione. La sua presentazione è stata perlopiù una lista di risoluzioni emesse da diversi organi delle Nazioni Unite e che condannano le colonie Israeliane. Ma più interessanti sono state le sue risposte ad alcune domande.

Una domanda riguardava il fatto che le risoluzioni dell’Onu non siano vincolanti ed anche le risoluzioni della Commissione di Sicurezza, per essere applicabili, non devono ricevere alcun veto da un Membro Permanente e devono essere adottate in base al Capitolo VII della Carta delle Nazioni Unite. Le risoluzioni elencate potrebbero essere viste come semplici espressioni di un consenso internazionale, ma quando e come questo consenso diventa legge Internazionale? “Questa” ha risposto il professore, “è la domanda più importante nel diritto internazionale!” In pratica, nella mente di questo professore può diventare diritto internazionale qualsiasi comportamento tenuto in modo costante da un numero sufficiente di rappresentanti internazionali.

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