Il Ministro della Difesa israeliano Moshe Ya’alon si recherà in India il 17 Febbraio per incontrare alcuni alti ufficiali dell’esercito indiano e visitare una fabbrica militare nella città di Bangalore. Si tratta della prima visita ufficiale sul suolo indiano di un esponente dell’esercito israeliano e servirà a rinforzare le relazioni tra i 2 paesi.
L’incontro è molto importante alla luce della crescente rilevanza strategica dell’India per Israele e potrebbe essere sfruttato da Ya’alon per concludere alcuni accordi importantissimi per le economie di entrambi i paesi. Le relazioni tra Israele e India sono ufficialmente iniziate solo nel 1992 con la convergenza di alcuni interessi come quello della lotta al terrorismo. Ad oggi lo Stato indiano è considerato uno dei migliori alleati di Israele, per alcuni aspetti anche più degli Stati Uniti visti i rapporti tra Obama e Netanyahu, sia in ottica di contrasto al Jihadismo, sia per la volontà di evitare qualsiasi accordo sul nucleare favorevole all’Iran, sia per le crescenti forniture militari (materia in cui dal 2009 Israele ha superato la Russia come primo importatore in India).
Già nel 2002 l’allora Ministro della Difesa Ehud Barak avrebbe dovuto visitare il paese ma l’incontro venne annullato all’ultimo minuto per non irritare la popolazione musulmana. L’elezione del Primo Ministro Narendra Modi nel 2014 ha dato un nuovo impulso alle relazioni tra i 2 paesi, con lo stesso che ha deciso di incontrare a Settembre il premier israeliano Benjamin Netanyahu a New York, a margine di una sessione dell’Assemblea Generale ONU, per discutere di cooperazione nei campi di sicurezza, intelligence e cyberterrorismo, oltre che concordare una linea comune per contrastare il rivale Iran. Alcuni giornali indiani riportano che la visita dovrebbe servire a finalizzare un accordo che permetterà all’India di mettere le mani su un sistema di difesa missilistico molto simile al famoso Iron Dome e proseguire nei negoziati per l’instaurazione di un Free Trade Agreement che permetterebbe ai 2 paesi di espandere significativamente i loro rapporti commerciali e tecnologici.
