Un uomo sospettato di avere legami con l’Isis è stato scovato in Iraq dalla Procura di Milano che l’ha iscritto nel registro degli indagati per terrorismo internazionale. Ahmed Taskour, di origine marocchina che ha raggiunto il paese mediorientale nel 2014 assieme alla moglie e alla figlia 15enne, è latitante in Iraq e a suo carico dovrà essere eseguita la misura cautelare attraverso la procedura di estradizione.

Le indagini coordinate dal dipartimento antiterrorismo di Milano e dal pubblico ministero Enrico Pavone hanno portato all’identificazione del presunto foreign fighter, su cui pendeva un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per terrorismo internazionale. Prima della partenza per l’Iraq, Taskour viveva a Bresso, nel Milanese.

Un video del novembre dello scorso anno, dopo gli attentati terroristici di matrice islamica a Parigi, lo ritraeva in compagnia del figlio di dieci anni, che inneggiava alla jihad e augurava la morte dell’Occidente.

Nel filmato padre e figlio, nato in Italia, rivolgevano agli occidentali minacce che ormai sono diventate abituali come “arriveremo fino alle vostre case”. Secondo gli investigatori il video, con tanto di stemma e bandiere dello Stato Islamico, sarebbe stato girato in Iraq.

Quello di Ahmed Taskour è solo l’ultimo caso di uomo che risiedeva nel nostro territorio e che ha abbracciato la jihad.

La domanda, però, diventa d’obbligo:

Questi uomini  arrivano in Italia di passaggio con il chiaro intento di recarsi prima o poi in un luogo “caldo” oppure sposano idee estremistiche nelle nostre città e poi partono alla volta di una guerra in nome di ideali privi di fondamento?

PS: Come mai quasi tutte le persone indagate per terrorismo internazionale risiedono nel nord Italia?