I personaggi più in vista delle comunità ebraiche australiane hanno chiesto alle autorità di prendere provvedimenti contro Ismail Al-Wahwah, leader spirituale del gruppo islamico Hizb ut-Tahrir, per aver chiamato gli ebrei “esseri diabolici” invocando il loro sterminio.
Uno di questi, Jeremy Spinak, ha sporto ufficialmente reclamo alla Commissione Anti Discriminazione Nazionale per la frase pronunciata lo scorso Luglio durante un corteo di protesta per l’Operazione Protective Edge a Gaza tenutosi a Lakemba. Nonostante il fatto sia accaduto questa estate il video è comparso sulla rete solo questa settimana grazie al sito web Memri tv. Nel suo discorso Al-Wahwah si dice convinto che il mondo soffra a causa degli ebrei e che per terminare questa sofferenza non c’è altro rimedio se non il loro sterminio. Nel reclamo presentato da Spinak viene richiesto che sia Al-Wahwah che Wassim Doureihi, il portavoce di Hizb ut-Tahrir, vengano sanzionati come previsto dalla Legge Anti Discriminazione, una norma che si occupa di punire le offese razziste o l’incitamento all’odio in pubblico.
Secondo Spinak la parte del discorso più grave è la minaccia alla violenza fisica contro gli ebrei che se accolta da estremisti e mitomani diventerebbe molto più di un semplice desiderio di annientamento. Un altro esponente delle comunità ebraiche australiane, Vic Alhadeff, ha denunciato altre frasi razziste dell’estremista religioso pronunciate il 3 Marzo accostandole a quelle spesso pronunciate dai militanti dello Stato Islamico. In quell’occasione Al-Wahwah si è rivolto agli ebrei chiamandoli “le creature più diaboliche che Allah ha messo al mondo” e ha affermato che non è possibile nessuna coesistenza con gli ebrei, i quali devono essere trattati come un tumore: “sradicati e e ricacciati da dove vengono”. Alhadeff si è detto preoccupato per l’estremismo della comunità musulmana australiana e ha chiesto al governo di agire per evitare che si possano verificare eventi come quello di Dicembre quando un iraniano armato fino ai denti prese in ostaggio diciassette persone in un bar di Sidney. Inoltre Alhadeff ha tenuto a precisare che tutto questo non ha nulla a che vedere con le politiche di Israele ma è strettamente collegato all’ideologia violenta che l’estremismo islamico sta diffondendo in tutto il mondo e che frasi del genere devono essere un monito per le autorità che non devono permettere ai predicatori dell’odio di incitare alla violenza contro i cittadini australiani.