Il Re del Togo in Israele: “Riconosceteci come ebrei”

Gli abitanti dello stato centrafricano seguono da secoli tradizioni ebraiche

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Cultura

Il Re del Togo in Israele: “Riconosceteci come ebrei”

Gli abitanti dello stato centrafricano seguono da secoli tradizioni ebraiche

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Re Ayi

Una insolita visita ha sorpreso Israele la scorsa domenica: il re del Togo, Paese centrafricano, è atterrato al Ben Gurion Airport determinato a chiedere che il suo popolo sia riconosciuto come “una tribù di Israele dispersa”. Re Ayi, di cui tutti parlano ormai nella comunità ortodossa, ha presentato la proposta di ottenere l’autenticazione di ebraicità al Ministro degli Affari Religiosi David Azulai, il quale ha risposto che il Rabbinato Centrale di Israele dovrà effettuare delle indagini per stabilire se la richiesta può avere basi fondate.

“Il mio desiderio è quello di venire al Muro Occidentale con la mia gente durante Sukkot (Festa delle Capanne n.d.r.) – ha dichiarato il Re – e gridare lo Shemà Israel (la più diffusa preghiera ebraica n.d.r.)”

Ra Ayi ha poi rilasciato un’intervista al portale ebraico ortodosso Kikar HaShabbat, in cui ha sostenuto che “una nazione che non riconosce Dio e non ha alcuna religione è una nazione che non sa dove sta andando” – aggiungendo che in quanto docente di religione “posso affermare che non vi è nessun altra religione vicina al mio cuore se non l’ebraismo”.

Alla domanda su come abbia scoperto le presunte origini ebraiche della sua nazione, ha affermato che i loro maestri in Togo hanno da sempre insegnato loro che sono ebrei, ed ha sostenuto inoltre che prima di divenire una repubblica, il Togo era noto come “il Regno ebraico dell’Africa occidentale”. I Padri fondatori di questo Stato, ha aggiunto, provenivano da Israele più di 2000 anni fa.

La cosa più affascinante forse di questa storia, è che come successo anche in Italia con alcune famiglie di San Nicandro Garganico, in Togo si osservano alcune tradizioni ebraiche senza neanche saperne il motivo, come circoncidere i figli a 8 giorni dalla nascita, rispettare molte regole dello shabbat e seguire alcuni dei divieti alimentari che rendono i cibi kasher.

Richieste chiare e ben fondate quindi, quelle del Re Ayi, che ai più scettici cita la Torah: “Le tribù perdute sono al di là del fiume Sambation. Alla Fine dei Giorni, tutti gli ebrei del mondo saranno ritrovati e la gente da lontano tornerà”.

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