Che lingua parla l’anima? Che riposo è lo Shabbat? Che cos’è il pane che non si mangia chiamato challà? Se D-o è uno perché ha diversi nomi? A cosa serve la mitzvà? Le risposte a tutte queste domande sull’ebraismo, e molto altro, le troviamo, in modo chiaro e conciso, nella miniserie I diamanti della Torah online su Youtube.
Un progetto ideato da Chabad-Lubavitch di Monteverde, sponsorizzato da International Trading Company, regia di Dario Prosperini. Nei brevi filmati il Rabbino Shalom Hazan e il giornalista Fabio Perugia raccontano l’anima più profonda della Torah e della vita ebraica. Nella prima stagione il Rabbino e il giornalista, seduti allo stesso tavolo, fanno luce su alcuni concetti che sono alla base della religione ebraica.
Più coinvolgente e movimentata è invece la seconda stagione, che vede i due protagonisti passeggiare nel vecchio Ghetto di Roma, oggi quartiere che ospita una delle più antiche comunità ebraiche del mondo, ed approfondire alcuni precetti ebraici. Dopo la spiegazione del Rabbino Shalom Hazan, viene mostrato come mettere in pratica i precetti nel modo corretto.
Progetto Dreyfus ha intervistato Fabio Perugia per capire meglio a chi è destinata la miniserie e cosa dobbiamo aspettarci nella terza stagione.
Fabio, come nasce l’idea della serie I diamanti della Torah?
Ho la fortuna di studiare Torah insieme al Rabbino Shalom Hazan, ma il mio mestiere è quello del giornalista e del comunicatore. Abbiamo messo insieme il suo straordinario modo di spiegare l’ebraismo e un paio di telecamere. Il prodotto finale è una vera lezione tra maestro e alunno. Quello che vedete nei Diamanti della Torah è esattamente come assistere ad una lezione tra noi due, cambia solo lo scenario di fondo.
Qual è il messaggio che si vuole trasmettere con questi video?
L’ebraismo è un insieme di regole pratiche, che vanno applicate tutti i giorni o in occasioni speciali. È la storia del popolo ebraico, narrata principalmente nella Torah, è una straordinaria storia fatta di innumerevoli avvenimenti che nascondono insegnamenti fondamentali per la vita di ogni persona e in particolare per la vita di ogni ebreo. I Diamanti della Torah provano a narrare queste storie e queste regole pratiche mettendo in evidenza due aspetti: la corretta applicazione della norma e gli aspetti spirituali della norma stessa o delle storie narrate nella Torah. Quando ci concentriamo sull’anima delle cose anche la nostra anima è più coinvolta, ecco perché questo progetto ha riscontrato un piccolo successo.
A chi è rivolta la mini serie?
È pensata per gli ebrei che vogliono scoprire cosa c’è dietro i gesti quotidiani dell’ebraismo. Poi abbiamo scoperto che molti non ebrei si sono interessati alla serie e siamo stati contenti di sapere che c’è tutto questo interesse anche da parte di un pubblico più ampio.
È stato difficile racchiudere in pochi minuti concetti per i quali a volte serve una spiegazione più lunga?
La verità è che per ognuna di quelle puntate serve una spiegazione molto, ma molto, più lunga. La sensazione che si ha guardando i Diamanti è che si sono acquisiti dei concetti profondi, ma c’è molto di più da scoprire. Poi sta ad ognuno decidere fin dove spingersi nell’approfondimento. Questa capacità di sintesi di Rav Shalom Hazan è molto efficace, ma vi assicuro che è l’antipasto di una sapienza che tende all’infinito.
I video, della durata di circa 10 minuti, analizzano e approfondiscono, sotto forma di dialogo, tematiche riguardanti la religione ebraica. Come sono state scelte le varie tematiche?
Nella prima serie abbiamo deciso di prendere dieci concetti molto mistici: la reincarnazione, l’anima, lo shabbat, la famiglia, il Dio unico e così via. Nella seconda abbiamo preso dieci azioni che gli ebrei compiono molto spesso durante la settimana e ne abbiamo analizzato il lato pratico e il lato mistico. Di fatto proviamo a dare risposte a domande e curiosità ricorrenti soprattutto nel mondo ebraico.
Le varie puntate, come viene affermato nel video di presentazione, hanno l’obiettivo di scoprire le dieci pietre miliari dell’ebraismo. Il numero dieci è una casualità oppure questo numero ha un valore particolare?
In questo caso il numero dieci è stato scelto perché ci sembrava idoneo fare un ciclo di dieci puntate. Ovviamente il 10 è un numero abbastanza ricorrente nell’ebraismo e assume diversi significati, anche molto importanti, ma non possiamo dire di aver fatto una scelta condizionata dall’interpretazione del numero 10. Insomma, non è un numero scelto proprio a caso ma non c’è stato neanche un particolare studio dietro.
Nei video della seconda stagione dopo la spiegazione di un precetto ebraico, viene fatto vedere come si mette in pratica il precetto. Da cosa nasce la decisione di far conoscere dall’interno la religione ebraica?
Questo strumento è pensato prima di tutto per gli ebrei che devono mettere in pratiche alcune fondamentali regole, ma è aperto a chiunque sia interessato a conoscere la cultura ebraica. Non bisogna mai dare per scontato di sapere perfettamente come si compie una regola, anche se può sembrare basilare o se viene ripetuta frequentemente. A dir la verità io sono il primo fruitore di questi video, mi serve per poter perfezionare ogni volta l’approccio tecnico e spirituale alla regola da applicare. Del resto il gesto perfetto coordinato tra anima e corpo non so dire se è possibile raggiungerlo, ma sicuramente per poterlo avvicinare dobbiamo porci ogni volta come chi ha studiato a lungo e come chi sta studiando per la prima volta contemporaneamente.
È in programma la terza stagione?
La terza stagione è in produzione. Questa volta affronteremo dieci importanti festività del mondo ebraico. Cercheremo di raccontare storie e significati dei momenti fondamentali del calendario lunare. Tra qualche mese torneremo di nuovo in onda con i nuovi episodi.