Human Rights Watch si è arreso. Dopo nove lunghissimi mesi di maldestri tentativi di confutare le barbarie del 7 ottobre, l’ong ha ammesso che i gruppi terroristi arabo-palestinese capitanati da Hamas hanno “commesso numerosi crimini di guerra e crimini contro l’umanità contro i civili”.
Crimini che includono:
“Attacchi deliberati e indiscriminati contro civili e obiettivi civili, omicidio volontario di persone detenute, trattamenti crudeli e altri trattamenti inumani, violenza sessuale e di genere, sequestro di ostaggi, mutilazione e furto di corpi, uso di scudi umani e saccheggi”.
Novi mesi in cui Human Rights Watch ha fatto di tutto per minimizzare i massacri del 7 ottobre. Una fonte a conoscenza dell’attività di HRW ha detto al Jerusalem Post che, nelle settimane dopo quel maledetto sabato, l’ong cercò di inviare una delegazione d’alto livello nelle comunità di confine di Gaza per “dimostrare” la non veridicità di violenze sessuali e delle uccisioni dei bambini per mano dei macellai arabo-palestinesi.
Non tutti, però, hanno accolto con favore il rapporto di 236 pagine di Human Rights Watch.
Come nel caso di Gerald Steinberg, fondatore e presidente di NGO Monitor:
“Questo è un altro esempio lampante dell’equilibrismo di facciata e della cinica manipolazione politica di HRW. Nove mesi dopo che le brutali atrocità del 7 ottobre sono state diffuse in diretta sui social, nessuno aveva bisogno di un ‘rapporto’ da parte di un’organizzazione dedita a demonizzare Israele con le calunnie del sangue, del genocidio, dell’apartheid, della carestia intenzionale e di crimini di guerra”.
Steinberg accusa HRW di sfruttare il 7 ottobre e il trattamento degli ostaggi “per ottenere punti a buon mercato”:
“Come NGO Monitor documenta da oltre 25 anni la strategia sistematica di HRW è quella di utilizzare uscite estemporanee come questa per spacciare una sua presunta ‘neutralità’ e ‘competenza’ ai donatori, ai membri del suo Board e a giornalisti ingenui”.
Nove mesi è un tempo assai lungo, tempo in cui, ormai, diverse persone hanno creduto alle prime parole di HRW atte a minimizzare le tragedie del 7 ottobre contro i civili di Israele.