Hezbollah è stato inserito come organizzazione terroristica dalla Lituania, senza distinzione tra ala militare e politica.
Distinzione cara a diversi paese europei, ma non al governo di Vilnius che come annunciato dal ministro degli Esteri ha reso noto di aver bandito l’ingresso nel paese per i membri di Hezbollah per i prossimi dieci anni.
Linas Linkevicius ha detto anche che il paese è accanto a Stati Uniti, Germania, Regno Unito e Paesi Bassi, che hanno dichiarato Hezbollah nella sua interezza “un gruppo terroristico”:
“Dopo aver preso in considerazione le informazioni acquisite dalle nostre istituzioni e dai nostri partner, possiamo concludere che Hezbollah utilizza mezzi terroristici che rappresentano una minaccia per la sicurezza di un numero significativo di paesi, compresa la Lituania”.
La decisione del governo della Lituania di bandire Hezbollah è stata elogiata dal ministro degli Esteri israeliano Gabi Ashkenazi, che ha affermato:
“Chiedo a tutti i paesi europei di unirsi alla decisione e mettere fuori legge l’organizzazione terroristica”.
Anche l’Arabia Saudita ha accolto con favore la decisione della Lituania di designare Hezbollah come organizzazione terroristica e di impedire ai suoi membri di entrare nel Paese. A dichiararlo è stato ministero degli Affari esteri saudita che ha sottolineato:
“L’importanza di questo passo, che riflette la portata della consapevolezza della comunità internazionale del pericolo del terrorista Hezbollah per la sicurezza e la stabilità regionale e globale”.
Dichiarare Hezbollah un’organizzazione terroristica non è uno sgarbo al mondo arabo, anzi. È tendere la mano al popolo libanese, che in questi giorni è sceso in piazza proprio per protestare contro il gruppo terroristico sciita.
A ricordarlo è stato lo stesso Linkevicius:
“Sosteniamo il popolo pacifico del Libano e il loro desiderio che il loro paese attui le riforme necessarie”.
Riforme necessarie che dovranno portare Hezbollah fuori dal campo decisione del Libano.