Hezbollah gestisce una rete internazionale di servizi di informazione e comunicazione per il traffico di persone, merci e beni, che è finita sotto la lente d’ingrandimento dell’Ufficio di controllo delle attività estere (OFAC) del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, paese che sta indagando assieme al Regno Unito.
Una premessa obbligata per cercare di riannodare i fili di una trama internazionale, le cui fila sono tenute dal gruppo terroristico libanese.
È notizia di questi giorni, che il governo britannico abbia imposto il completo congelamento dei beni di un rivenditore di opere d’arte perché sospettato di finanziare il gruppo terroristico Hezbollah. Una nota del ministero del tesoro ha reso noto che era la prima volta che venivano presi provvedimenti contro il finanziamento del terrorismo internazionale all’interno del territorio nazionale:
“Tutti i beni di Nazem Said Ahmad sono stati congelati e nessuno potrà mai più fare affari con lui, né con le sue società”.
Una rete che ha permesso a Nazem Said Ahmad di acquistare o consegnare beni di lusso e opere d’arte di alto valore da case d’asta e gallerie di tutto il mondo, attraverso diverse società di copertura, utilizzo di pseudonimi e documenti fraudolenti.
Poco più di un mesi fa, invece, a finire in manette in Romania era stato Mohammad Bazzi, un libanese con passaporto belga, ricercato dalle autorità statunitensi per aver assistito, finanziato, dato sostegno tecnologico e finanziario sempre a Hezbollah. L’accusa è di riciclaggio, nonché quella di aver raggirato le sanzioni contro il gruppo terroristico sciita, utilizzando società di facciata Libano, in Kuwait e in Cina.
L’obiettivo è sempre lo stesso: far finire nelle casse di Hezbollah una grande quantità di denaro.
Per chi ci segue, la rete internazionale di Hezbollah non è una novità. Più volte, infatti, abbiamo scritto degli stretti rapporti in Sudamerica tra il gruppo terroristico sciita e le organizzazioni criminali locali.
Non va mai dimenticato che quando si parla di Hezbollah, si parla anche di Iran, paese in eterno conflitto con Israele e il popolo ebraico, di cui più volte ha invocato la distruzione.