È arrivata la rivendicazione di Hezbollah per il lancio di 19 missili verso Israele, intercettati per lo più dal sistema di difesa Iron Dome.
Hezbollah che, tramite una nota ufficiale, ha fatto sapere che l’attentato terroristico è una rappresaglia per i raid aerei fatti la notte precedente da Israele, il cui portavoce dell’esercito israeliano ha detto che:
“Nessuna delle parti vuole la guerra, ma non accetteremo che ogni due o tre settimane si spari dal nord”.
Sulla stessa lunghezza d’onda l’ex premier Saad Hariri, che su Twitter ha scritto:
“Il Libano non è parte dello scontro tra Israele e Iran nel Golfo dell’Oman, il nostro popolo già soffre sotto il peso del collasso economico”.
Hezbollah ha sferrato l’attacco contro Israele da Hasbaya, città e comune del Libano, di, capoluogo dell’omonimo distretto, che si trova nella parte meridionale del paese, a poco più di 100 km da Beirut, ai piedi del monte Hermon.
I terroristi del gruppo libanese si sono piazzati al centro del villaggio con un piccolo camion carico di lanciarazzi ma i residenti, a maggioranza drusa, si sono ribellati e li hanno costretti a lasciare la zona.
Secondo alcune video apparsi sul web, le proteste locali erano condite da parole, riassumibili in “Hezbollah lancia i razzi dalle nostre case così Israele ci attacca”, un particolare di notevole importanza, perché evidenzia una spaccatura tra Hezbollah e parte della popolazione libanese, che ha rivisto nel lancio di missili una metodologia simile a quella utilizzata da Hamas.
Hamas che, infatti, ha espresso “pieno sostegno” al lancio di razzi dal Libano contro Israele.
L’esercito libanese ha comunicato di aver sequestrato il lanciarazzi e arrestato quattro terroristi, che materialmente hanno sparato i missili.
Come mai Hezbollah ha deciso di attaccare Israele proprio adesso?
Diversi analisti hanno affermato che l’atto terroristico contro lo Stato ebraico è stato fatto da Hezbollah per distogliere l’attenzione dalle proteste, che hanno richiesto a gran voce di fare luce sull’esplosione avvenuta al porto di Beirut il 4 agosto 2020.
Tra i migliaia di libanesi che hanno manifestato sono spuntati alcuni striscioni in cui si leggeva: “Iran fuori dal Libano”.
Una presa di coscienza che è il primo passo per la vera sovranità del Libano.