Massimo D’Alema, da tempo in caduta libera, ha, come Manlio Di Stefano, l’ultimo arrivato in Farnesina come funzionario di secondo ordine, una idea di Medioriente basata su spericolate teorie. Israele è molto cattiva mentre l’Iran è buono e fa da argine al wahabismo sunnita.
Eh sì, questi sciiti, che vogliono esportare la rivoluzione islamica e che hanno fuso il marxismo con l’Islam piacciono molto all’ex baffetto degli Esteri, ormai, per fortuna, di assoluta irrilevanza politica.
Così, di nuovo, dobbiamo tornare sulla dichiarazione “superficiale” di Matteo Salvini che ha giustamente definito Hezbollah un gruppo terrorista. Ma Salvini viene solo dopo gli Usa, l’Unione Europea, il Regno Unito, la Lega Araba, l’Australia, e, naturalmente, Israele, nel considerare la mano longa dell’Iran in Libano, una organizzazione terrorista che oltre a clamorosi attentati come quello del 18 luglio del 1994 a Buenos Aires su commissione degli ayatollah che ebbe come obbiettivo l’AIMA, l’Asociación Mutual Argentina, preceduto da quello del 1992 all’ambasciata israeliana sempre a Buenos Aires, è anche assai attivo nel traffico internazionale di droga in America Latina.
Una attività multimiliardaria che si fonda sullo smercio della cocaina e dell’eroina e che ha come crocevia operativo la tripla frontiera sudamericana, ovvero, la zona di confine tra Brasile, Paraguay e Argentina.
Un arresto rilevante
Il 17 maggio 2018, a seguito di una operazione delle autorità paraguaiane, venne arrestato il gestore di una agenzia di cambio in Paraguay, Mohamed Nader Farhat, accusato dagli Stati Uniti di riciclaggio di denaro.
Farhat è accusato inoltre di essere al servizio del Business Affairs Component, il ramo dell’organizzazione di sicurezza esterna di Hezbollah, il cui ruolo è quello di supervisionare all’estero il riciclaggio di denaro e le operazioni di traffico di stupefacenti.
Gli Usa hanno chiesto l’estradizione di Farhat, ritenendo che la sua attività nel riciclaggio di denaro toccasse il sistema finanziario americano. Il Libano è però intervenuto inviando una lettera al Procuratore Generale del Paraguay intimandogli di rigettare la richiesta di estradizione. Chissà come mai…
L’operazione Cassandra
E’ utile, per avere un quadro più chiaro dello scenario, sapere che nel 2008, gli Stati Uniti lanciarono una operazione nota come “Progetto Cassandra” dopo che la Drug Enforcement Administration era entrata in possesso di sufficienti prove che Hezbollah oltre a essere l’organizzazione politica e miitare ben nota si era trasformata anche in una organizzazione criminale in grado di raccogliere un miliardo di dollari all’anno attraverso il traffico della droga, la vendita di armi e il riciclaggio. Operazione ostacolata da Barack Obama e dall’ex direttore della CIA, il filoislamico John Brenner, perchè occorreva, al fine dell’imminente accordo con l’Iran sul nucleare, non creare tensione tra i due paesi…
Estensione del dominio della lotta
America Latina, Iran, Hezbollah, droga. A proposito dei tentacoli dell’Iran in America Latina attraverso Hezbollah, Judith Bergman, in un articolo recente, ha scritto:
“L’Iran e Hezbollah hanno operato indisturbati in America Latina sin dagli anni ’80. Durante questo periodo, l’Iran e il suo proxy, l’organizzazione terroristica Hezbollah, hanno islamizzato l’America Latina, apparentemente per creare una base avanzata di operazioni per la Repubblica Islamica nel cortile degli Stati Uniti”.
Non solo. Hanno creato la fiorente attività criminale menzionata di cui beneficiano anche stati virtuosi come il Venezuela. L’afflato tra Iran e Venezuela è storia vecchia. Basterà qui ricordare con quale gaudio, nel 2009, l’allora leader maximo venezuelano Hugo Chavez, ricevette Mahmoud Ahmadinejad e abbracciandolo lo chiamò un compagno rivoluzionario definendo Israele, “Il braccio armato omicida dell’impero americano”.
Sì, Matteo Salvini, ha detto assai bene definendo Hezbollah una organizzazione terrorista, se avesse anchea aggiunto, “anche un fiorente sindacato criminale”, sarebbe stato ancora più preciso.