La propaganda antisemita dell’Iran è arrivata nel Regno Unito. La lunga mano di Teheran è al vaglio della Charity commission, che sta indagando su tre video registrati nel 2020 e nel 2021, nei quali alcuni generali dei pasdaran iraniani si rivolgono agli studenti islamici britannici pronunciando discorsi contro gli ebrei e contro la Shoah.
Lo rivela un’inchiesta della Bbc. Due filmati sono stati trasmessi in live streaming, mentre il terzo si è tenuto nei locali del centro islamico Kanoon Towhid, nella zona ovest di Londra, per commemorare Qassem Soleimani, generale ucciso da un attacco Usa in Iraq nel 2020.
Nel corso dell’incontro londinese, persone di cui al momento non si conosce l’identità hanno gridato lo slogan “Morte a Israele”.
In uno dei video, l’ufficiale dei guardiani della Rivoluzione Hossein Yekta ha detto che le università sono diventate “il fronte della battaglia” e ha spinto i giovani a trasformarsi in combattenti della soft-war, termine che Kasra Arabi, dirigente del gruppo United against nuclear Iran, ritiene si riferisca al reclutamento di agenti per la guerra ideologica contro l’Occidente.
Nell’altro video, datato gennaio 2021, l’ex comandante dei pasdaran Saeed Ghasemi ha glorificato la morte di Soleimani e ha etichettato la Shoah come “una bugia e un falso”.
A questi due video, ne va aggiunto un altro, che vista la personalità presente lo si sta visionando in maniera piuttosto accurata e riguarda Ezzatollah Zarghami, che in una diretta Zoom nel 2020 ha parlato ai giovani britannici di religione islamica.
Ezzatollah Zarghami è un ex ufficiale dei pasdaran e sanzionato nel Regno Unito per violazione dei diritti umani, che ora ricopre la carica di ministro dei Beni culturali e del Turismo in Iran e si è vantato di aver addestrato Hamas a Gaza prima del massacro antisemita del 7 ottobre.
In Gran Bretagna ci sono due correnti di pensiero in merito a queste attività del paese degli Ayatollah. Alcuni deputati ritengono che la propaganda iraniana miri alla radicalizzazione dei mussulmani britannici, mentre per i servizi di sicurezza l’obiettivo di Teheran c’è l’incitamento alla violenza finalizzata a seminare terrore nelle città attraverso uccisione e rapimenti.
L’una non esclude l’altra…
